Nadir Shah
Sovrano di Persia (Dastgird 1688-Fathabad 1747). Membro della tribù turca degli afshar, durante il regno del penultimo shah safavide, Tahmasp, guidò l’esercito alla riconquista dei territori iraniani annessi dalla Russia e dagli ottomani, e respinse gli afghani giungendo a conquistare Isfahan. Nel 1732 fece deporre lo shah, proponendosi come reggente del figlio di questi, Ahmad, quindi nel 1736 come nuovo shah, restaurando subito il sunnismo come religione di Stato. Conquistata Qandahar (1738), N.S. proseguì attaccando l’impero Mughal: varcato l’Indo, entrò a Delhi nel 1739, dopo aver ottenuto una vittoria completa sull’esercito nemico nella battaglia di Kamal. Nonostante le enormi ricchezze prese all’India, le ingenti spese militari richieste dallo stato di guerra permanente, ivi compresa la costruzione di una flotta in grado di opporsi alla marina ottomana, condussero a una pressione fiscale eccessiva sui sudditi. Le rivolte che ne originarono furono sanguinosamente represse da N.S., che divenne sempre più spietato. Durante una spedizione per sedare una rivolta curda in Khorasan, N.S. morì ucciso dai suoi stessi ufficiali.