NAGARA
Villaggio indiano (probabilmente la Nagaraka delle fonti Maitraka) situato c.a 3 km a Ν di Cambay (Gujarat). Intorno al I sec. d.C. N. era una città portuale di piccole dimensioni (l'autore del Periplo del Mar Eritreo tuttavia non ne fa menzione nei capitoli riguardanti il golfo di Cambay) che intratteneva rapporti commerciali col mondo occidentale e con le città gangetiche. A partire dall'VIII sec. la cittadina conosce un graduale e inarrestabile processo di decadenza causato soprattutto dall'ascesa di Cambay come centro mercantile.
L'importanza del sito è stata evidenziata grazie alle indagini condotte da R. N. Mehta tra il 1963 e il 1965. Si tratta di tre saggi di scavo, di estensione molto limitata effettuati su diversi monticoli, mirati prevalentemente a stabilire un'affidabile sequenza cronologica; sono stati individuati cinque periodi principali.
Dai livelli più antichi (Periodo I, c.a VI/V-III sec. a.C.) provengono manufatti in ferro e più frequentemente in osso, accanto a ceramica del tipo definito Black and Red Ware («ceramica nera e rossa»), caratteristico della prima metà del I millennio a.C. Le principali attività documentate in questo periodo sono la bonifica delle zone paludose per la coltivazione del riso e la costruzione di un argine, alto c.a 3 m, intorno a un bacino di riserva idrica.
Nel corso del periodo successivo (Periodo II, c.a Ill-fine I sec. a.C.) l'insediamento si espande, e le case continuano a essere costruite in argilla pressata. Accanto ai manufatti presenti anche nel periodo precedente sono stati rinvenuti frammenti della c.d. Northern Black Polished Ware («Ceramica nera polita del Nord», attestata anche in altri siti del golfo di Cambay, quali Timbarva e BroachIBarỳgaza) e alcune monete punzonate (v. moneta, India) che documentano i rapporti con i grandi insediamenti della valle del Gange.
Il Periodo III (inizî I-VIII/IX sec. d.C.) è caratterizzato da un'intensa attività edilizia e dall'espansione dell'abitato che sembra raggiungere un'estensione di c.a 1 km2. Oltre a capanne e strutture con i muri in argilla pressata, vengono costruite ora case con mattoni, cotti o seccati al sole; le pavimentazioni sono in genere in terra battuta, mentre le coperture sono realizzate con diversi tipi di tegole. Alcuni frammenti di anfore romane - associati alla c.d. Red Polished Ware («ceramica rossa polita»), figurine in terracotta, sigilli e cretule con leggende in brāhmī, monete dei sovrani kṣatrapa, oggetti in avorio e conchiglia, numerosi vaghi di terracotta, vetro e pietre semipreziose, documentano, oltre alle importazioni dal mondo mediterraneo, relazioni commerciali con il Saurashtra, il Rajasthan, il Kashmir e anche con l'Asia centrale. Di particolare rilievo sembrano essere la lavorazione e il commercio dei manufatti di conchiglia (Turbinella pyrum Linn, importata da Dwarka), quali bracciali, orecchini e vaghi, ma soprattutto la lavorazione e il commercio di pietre semipreziose come agate, corniole, diaspri, ecc., altamente apprezzate a Roma come afferma Plinio (v. vol. v, p. 285, s.v. Murrini, vasi), riferendosi ai murrhina che sappiamo provenienti da Barỳgaza.
Intorno all'VIII sec. comincia per N. un periodo di abbandono (Periodo IV, c.a VIII-XIV sec.) causato principalmente dall'avanzamento della linea di costa. È in questa fase che l'abitato si riduce notevolmente e perde definitivamente la sua importanza come centro commerciale. Lo sostituirà la vicina Cambay, il cui porto rimarrà per diversi secoli uno dei principali della regione. Una nuova espansione dell'abitato (Periodo V, c.a XIV-XVI sec.) si avrà in epoca tardo-medievale e moghul.
Bibl.: Notizie preliminari degli scavi in: Indian Archaeology-A Review, 1963-64, pp. 9-10; 1964-65, pp. 11-12. - R. N. Mehta, Excavation at Nagara, Baroda 1968; H. D. Sankalia, Prehistoric and Historic Archaeology of Gujarat, Nuova Delhi 1987, pp. 164-166; R. Ν. Mehta, in A. Ghosh (ed.), An Encyclopedia of Indian Archaeology, ii, Nuova Delhi 1989, s.v.