Nagorno-Karabakh
<-òrnë kërabàkħ>. – Piccola regione montana del Caucaso il cui nome in azero significa «giardino nero di montagna». Il 30 agosto 1991 l’Azerbaigian dichiarò la sua indipendenza da Mosca e tre giorni dopo il N.- K., abitato prevalentemente da armeni, si distaccò dall’Azerbaigian proclamandosi repubblica autonoma. Fu l’inizio della guerra tra l'Azerbaigian e l'Armenia, che appoggiava la piccola repubblica indipendentista, conclusa nel maggio 1994, con un bilancio di ventimila morti e oltre un milione di sfollati e rifugiati, con un cessate il fuoco, ma non una pace definitiva. A quasi vent'anni dalla sospensione delle ostilità la complessa situazione sul campo vede la Russia, che sostiene l'Armenia, cercare di ritagliarsi il ruolo di arbitro regionale, e l'Azerbaigian, in posizione di forza, rinsaldare la sua alleanza energetica con la Turchia, arricchito dai proventi di gas e petrolio e protetto dalla comunità internazionale, in particolare gli Stati Uniti, che non vogliono compromettere gli accordi petroliferi raggiunti. L'Armenia, in difficoltà, cerca l'appoggio dei vicini Iran e Georgia per non venire stritolata dall'alleanza turco-azera. Nel novembre 2008 il presidente dell’Armenia Serzh Sargsyan e il presidente azero Ilham Aliyev hanno firmato un importante accordo, il primo del genere dopo lungo tempo, impegnandosi a cercare una soluzione del conflitto, ma l'intensificarsi degli scontri alle frontiere nel corso del 2012 ha ridestato le preoccupazioni della comunità internazionale, che temono un coinvolgimento di tutti gli attori regionali.