NAISSUS
Città di età romana situata sulla riva sinistra del fiume Nišava, non lontano dalla foce di questo nella Morava, sull'incrocio delle strade che da una parte portano attraverso la valle di Morava verso il Danubio e dall'altra verso il Mare Egeo (e attraverso la valle di Nišava portano all'oriente verso Serdica e Bisanzio). La sua ubicazione è stata accertata nel luogo dell'odierna fortezza di Nill (a qualche chilometro a S-E di Nill); sul terreno dell'odierno villaggio Brzi Brod si trovava il suburbanum Mediana.
N. fu fondata dai Traci; i Romani, appena conquistata la regione e accortisi dell'importanza della sua posizione, la fecero sede del governatore militare. Al tempo di Marco Aurelio N. divenne municipio; fino a Diocleziano essa apparteneva alla provincia Moesia, e da Diocleziano in poi alla provincia Dardania. N. fu il paese nativo dell'imperatore Costantino il Grande. Origene ha annotato (Const., 2) che Costantino aveva abbellito la città con splendidi palazzi, ma di essi non è rimasta alcuna traccia. Ammiano Marcellino ha scritto che N. era cinta di mura con torri e bastioni; Prisco invece ha annotato che a N. esistevano alcune chiese. Nel 441 N. fu distrutta dagli Unni; l'imperatore Giustiniano la ricostruì (Procop., De aedificiis, iv, i, 31).
A N., a Brzi Brod e nei dintorni sono stati rinvenuti molti resti romani, ma nulla di quelle imponenti costruzioni di cui ci parlano alcuni vecchi scrittori. Essi sono: are (dedicate Deae Fortunae, Deae Iunoni, lovi Optimo Maximo, Paterno Epilophio), statue, iscrizioni sepolcrali, rilievi, due torsi, frammenti di colonne e di pilastri, statuette di bronzo, mosaici (rinvenuti a Brzi Brod), monete, ecc. Di tutte queste la cosa più importante è una statua di bronzo che rappresenta Giove sul trono; è stata tratta dal fiume Nišava e oggi si trova nel museo di Nišv.
Bibl.: C.I.L., III, p. 267 ss., n. 1024 s.; 1066 s., passim; Spomenik, LXXI, pp. 102-104; LXXV, pp. 53-55; XCVIII, 1941-48, pp. 108-113; Österr. Jahreshefte, III, 1900, c. 128-136; XII, 1909, c. 173-175; XIII 1910, c. 220.