Nalanda
Principale centro di studi buddhistici dell’India orientale. Fondato nel 5° sec. d.C. in una regione (od. Bihar) non lontana dai luoghi di origine del buddhismo, attirò studenti e pellegrini anche da Cina e Asia sudorientale. In particolare vi si sviluppò lo studio della corrente mahayana. Nel corso dei secoli l’università ricevette finanziamenti e donazioni da parte di sovrani sia indiani sia stranieri, dai Gupta imperiali a Harsha Vardhana di Kanauj, da Balaputra Shailendra di Srivijaya (9° sec.) ai Pala del Bengala, che ne ampliarono le strutture architettoniche e ne abbellirono gli ambienti con decorazioni e sculture. N. divenne in tal modo centro nodale degli scambi culturali che l’India orientale intrattenne con Giava, Sumatra, Cambogia, Thailandia e Birmania. Con l’espansione dell’islam nell’India settentrionale, il ruolo internazionale del buddhismo indiano declinò drasticamente; N. fu distrutta dalle truppe di Ikhtiyar al-din Muhammad bin Bakhtiyar Khalji ai primi del sec. 13°.