NAMUR
(lat. Namurcum; fiammingo Namen)
Città del Belgio, capoluogo dell'omonima provincia e sede vescovile, situata alla confluenza della Mosa con la Sambre, tra l'altopiano dell'Hesbaye e la valle della Mosa.Dall'epoca neolitica un centro abitato si sviluppò sullo Champeau, il promontorio roccioso che si protende all'incontro dei due fiumi e che si ritiene sia stato il sito sul quale in seguito sorse l'oppidum degli Aduatuci, attaccati nel 57 a.C. dalle truppe di Cesare. Durante l'occupazione romana il villaggio fu trasformato in vicus e trasferito sulla riva sinistra della Sambre. All'epoca delle invasioni barbariche il vicus si ritirò nuovamente sullo sperone roccioso dove aveva avuto origine e fu dotato di mura difensive. La città fortificata fu denominata allora Namurcum castrum e, in epoca merovingia, divenne una cittadina commerciale di un certo rilievo grazie alla sua posizione al centro di vie di comunicazione fluviali, oltre che un importante centro religioso, dipendente dal vescovo di Tongeren (Tongres).Durante il periodo carolingio, N. fu capoluogo del Comitatus Lomacensis e fece parte della Lotaringia. Nel sec. 10° Berengario, primo conte di N., si insediò sullo Champeau e fece della cittadina una capitale feudale; contemporaneamente si registrò un forte aumento della popolazione che ebbe come conseguenza una nuova espansione sulla riva sinistra della Sambre e un ampliamento della cinta muraria. La città conobbe un lungo periodo di floridezza, dovuto allo sviluppo dei traffici commerciali legati alla lavorazione delle stoffe e dell'ottone: per favorire questi commerci poco prima del 1131 N. fu dotata di franchigia (Le patrimoine monumental, 1975-1983). L'autorità del principe della contea fu sempre molto forte e alcune sollevazioni nel corso del sec. 13° non ebbero seguito; anche i magistrati della città (un sindaco, sei scabini, quattro giurati) venivano nominati direttamente dal conte.Nel Trecento, l'importanza commerciale di N. cominciò a tramontare e un terzo recinto di mura, costruito tra il sec. 14° e il 15°, si rivelò troppo ampio rispetto alle esigenze cittadine, poiché N. non conobbe più l'espansione del periodo precedente.La chiesa di Saint-Aubain, fondata nel 1047 da Alberto II, conte di N., cattedrale dal 1559, fu completamente riedificata nel 1751. Dell'edificio antico rimane solo la torre sud dell'avancorpo, risalente al sec. 11° e restaurata nel 14°, situata attualmente dietro l'abside della nuova costruzione. La chiesa di Saint-Jean-Baptiste, ricostruita interamente nel sec. 17°, conserva una torre del 1270; del terzo ampliamento delle mura difensive rimane una torre risalente al 1388.La citadelle, roccaforte di N., si sviluppò a partire dalla montagna dello Champeau per estendersi sempre più nel corso dei secoli sino a occupare, nel sec. 17°, le alture circostanti. La residenza comitale si installò nella zona più bassa dello sperone roccioso, dove fu costruito un donjon circondato da un fossato. Le parti medievali del complesso sono state inglobate dai successivi rifacimenti di Saint-Aubain.Nel Mus. Diocésain et Trésor de la Cathédrale Saint-Aubain sono conservate numerose opere di grande rilevanza, fra le quali spicca la corona-reliquiario delle Sacre spine, dell'inizio del sec. 13°, in oro, smalti e perle, che racchiude due spine della corona di Cristo; le reliquie - autenticate da una pergamena della prima metà del sec. 13° con la scritta che individua due spine de Corona Domini - facevano parte dell'invio fatto nel 1206 da Enrico di Costantinopoli a suo fratello Filippo di Namur. L'opera è sicuramente ascrivibile a un anonimo artista mosano ed è accompagnata da uno scrigno portareliquiario in legno e smalti, dell'inizio del sec. 13°, creazione artigianale, ma di ottimo livello. Nel tesoro sono inoltre da ricordare: un altare portatile in legno e diaspro decorato da diciotto tavolette d'avorio con scene cristologiche (sec. 11°-12°), opera di scuola mosana notevolissima per l'accostamento dei materiali e per lo sviluppo del ciclo iconografico; una pace in forma di trittico in argento dorato e smalti, prodotta a Parigi fra il 1330 e il 1350, con Storie della Vergine e di Cristo; una Sedes sapientiae (Vergine in trono con il Bambino) in legno scolpito, proveniente forse dall'abbazia di Saint-Hubert a Cens (La Wallonie, 1977-1981) e attribuita a un atelier di Liegi; una piccola cassa in legno della metà del sec. 8°, prodotto mosano di epoca merovingia, che rivela l'influenza di manoscritti insulari nell'ornamentazione a intrecci e dell'arte merovingia continentale nella decorazione zoomorfa.Il Mus. des Arts Anciens du Namurois raccoglie opere d'arte medievale, tra le quali il fonte battesimale di Hanzinne, del sec. 12°, di forma quadrata, decorato sui lati da Storie di Cristo e agli angoli dai simboli degli evangelisti, prodotto di scuola mosana, e la Vergine con il Bambino, del 1270 ca., in legno policromo, proveniente dalla vicina abbazia cistercense di Marche-les-Dames, che mostra una certa influenza della scultura francese del 13° secolo.Nel tesoro della Maison des Soeurs de Notre-Dame è custodito il tesoro del priorato di Oignies, celebre perché conserva numerose opere del grande orafo mosano Hugo di Oignies (v.), tra cui i piatti di legatura di un evangeliario e il calice di Egidio di Walcourt.La prov. di N., confinante con la Francia a S, con il Brabante a N, con la prov. di Liegi a N-E, con il Lussemburgo a E e lo Hainaut a O, è divisa nei tre arrondissements di N., Dinant e Philippeville. L'antica contea di N., che è esistita amministrativamente sino alla fine dell'ancien régime, comprendeva un territorio esteso all'incirca come l'attuale prov. di N., anche se i confini non sono esattamente sovrapponibili.La provincia presenta un'estrema varietà di paesaggi, dall'altopiano dell'Hesbaye, con immense distese limitate da boschi, alle asprezze delle Ardenne e della valle della Mosa.Abitata fin dall'età preistorica, la regione divenne, già in epoca romana, sede di stanziamenti di tipo preindustriale, che sfruttavano i notevoli giacimenti di ferro, come testimonia la scoperta di centri metallurgici a Vodecée e a Morville.Dalla fine del sec. 3° il cristianesimo si diffuse in tutta la regione, ma non restano testimonianze architettoniche di questo periodo. Numerose opere di oreficeria sono state rinvenute nelle necropoli merovinge di Dinant, Eprave, Leffe, Namêche e in molte altre.Il Comitatus Lomacensis, costituito nella regione in epoca carolingia, raggiunse la massima espansione alla fine del sec. 11°, con il conte Alberto III (m. nel 1102), e passò nel 1192 in possesso dei conti dello Hainaut; venne poi elevato a marchesato dalla casa di Courtenay (1212), quindi entrò in possesso dei principi delle Fiandre, dai quali fu venduto a Filippo il Buono duca di Borgogna nel 1429.Le chiese romaniche sono le più antiche vestigia architettoniche conservate: a Chastrès, Soulme, Dourbes, Ossogne nei secc. 11° e 12° furono costruite chiese parrocchiali, caratterizzate da modeste dimensioni e da una grande semplicità, anche nei materiali da costruzione, quasi sempre pietre grossolanamente tagliate.La scultura mosana acquistò le sue caratteristiche originali nei secc. 11° e 12°, come risultanza di una reinterpretazione dell'Antichità filtrata attraverso influenze dirette e indirette dell'arte bizantina. Le città del territorio di N. producevano oggetti in ottone, che venivano esportati anche in paesi lontani; dal sec. 12° tale produzione divenne un'esclusiva di Dinant, tanto che questi manufatti (croci processionali, candelieri, turiboli) vennero comunemente chiamati dinanderies. Altra produzione tipica della scultura mosana, presente anche nella zona di N., sono le statue della Sedes sapientiae, in legno policromo o, più raramente, in pietra.Testimonianza degli scambi esistenti fra orafi e miniaturisti è la Bibbia di Floreffe (Londra, BL, Add. Ms 17737-17738), prodotta fra il 1150 e il 1170 nell'abbazia premostratense di Floreffe, uno dei centri più importanti per il movimento norbertino, fondata nel 1121, subito dopo l'abbazia madre di Prémontré (dip. Aisne). Le miniature della Bibbia sono in alcuni casi una vera e propria trasposizione di motivi usati dall'oreficeria.L'architettura gotica, introdotta nella regione di N. in ritardo e con lentezza, non mostra caratteri di grande originalità. Solo nel secondo quarto del sec. 13° si costruirono edifici di una certa rilevanza, fortemente influenzati dalle chiese della Borgogna e della Champagne. La collegiata di Saint-Perpète o Notre-Dame a Dinant (1227-1247) è una delle prime realizzazioni di questo genere e presenta una pianta a tre navate divise da robusti pilastri circolari e un coro con deambulatorio senza cappelle; la stessa caratteristica si ritrova nel coro della collegiata di Notre-Dame o Saint-Materne a Walcourt, della metà del 13° secolo.
Bibl.:
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