nanomedicina
s. f. – Settore della medicina nato dalla confluenza di scienza e tecnologia e che si occupa di diagnosticare, trattare e prevenire malattie e traumi, di alleviare il dolore e di preservare e migliorare la salute umana, utilizzando sia strumenti molecolari sia la conoscenza molecolare del corpo umano. Allo scopo, la n. si serve di materiali e dispositivi strutturati su scala nanometrica, ma anche delle biotecnologie, dell'ingegneria genetica, dei sistemi molecolari complessi e dei nanorobot. Un esempio di materiale nanostrutturato o di dispositivo che potrebbe presto trovare la sua strada nella terapeutica medica è rappresentato dai . Si tratta di molecole sintetiche a forma di albero, con una struttura a diramazioni regolari che emergono da un nucleo. Il loro strato esterno può essere costruito in modo da formare un denso campo di gruppi molecolari che servono da uncini per attaccare altre molecole utili, come il DNA. Ciascuna molecola è tipicamente di pochi nanometri, sebbene ne siano state costruite alcune lunghe fino a 30 nanometri, costituite da più di 100.000 atomi. I potenziali usi biomedici dei dendrimeri sono oggetto di sperimentazione per un ampio settore della ricerca. Un agente terapeutico 'intelligente' basato sui dendrimeri potrebbe assolvere a diverse funzioni: riconoscere le cellule malate, diagnosticare lo stato della malattia, rilasciare il farmaco, fornire indicazioni sulla localizzazione della malattia e sui risultati della terapia. Molecole specifiche che mettono in atto ciascuna di queste funzioni sono state già prodotte e testate, mentre sono in via di sviluppo tectodendrimeri che le assolveranno tutte. Un’altra possibilità offerta dai dendrimeri, una volta individuata una componente funzionante capace di riconoscere l'apoptosi (morte cellulare programmata), è quella di essere usati come parte di un più grande nanodispositivo in grado di rilasciare terapie efficaci per qualsiasi tipo di cellula malata, come per es. una cellula tumorale o una cellula infettata da un virus. Un altro esempio di sperimentazione nel settore della n. è rappresentato da microcapsule al silicio a immunoisolamento, perforate da numerosissimi nanopori uniformemente distribuiti. I pori sono abbastanza grandi da permettere il passaggio di molecole come ossigeno, glucosio e insulina, ma abbastanza piccoli da impedire quello di molecole più grandi del sistema immunitario come immunoglobuline, anticorpi e particelle di virus da innesto. Le microcapsule potrebbero essere utili nella cura di patologie come il diabete, la malattia di Alzheimer o il morbo di Parkinson (grazie al rilascio di neurotrasmettitori). Ulteriori applicazioni nanomediche potrebbero essere, tra le altre, dispositivi per la diagnostica o nanorobot da porre in vivo (come sensori, motori, manipolatori, impianti energetici e computer molecolari). Gli esempi esposti, per quanto sintetici, sono indicativi delle grandi potenzialità che la n. presenta per la conservazione e il miglioramento della salute dell’uomo.