Nantes
Città della Francia occid., capoluogo del dipartimento della Loira Atlantica. N. sorse in epoca romana nel Paese dei celti namneti (donde il nome), dalla fusione del borgo fortificato di Condivincum con il vicus Portuensis; il suo porto ebbe vita fiorente in età imperiale e la città fu presto eretta a sede di una diocesi (sec. 3°). Dopo aver subito a più riprese le incursioni barbariche, nel 497 si sottomise ai Merovingi, che l’affidarono al governo dei suoi vescovi; ebbe propri conti dopo l’827; durante i secc. 9° e 10° fu spesso in mano normanna. Alla metà del sec. 12° N. (sin da allora uno dei maggiori porti della Francia, con Bordeaux) entrò a far parte del ducato di Bretagna, in cui condivise presto con Rennes le funzioni di capitale: come tale divenne sede della Corte dei conti, mentre vi si radunavano spesso i parlamenti; nel sec. 15° fu stabile residenza della casa ducale, che vi tenne corte fino alla morte di Francesco II, ultimo duca di Bretagna. Da allora (1487) appartenne ai re di Francia. Durante le guerre di religione seguì la parte cattolica e si sottomise solo nel 1598 a Enrico IV, che quell’anno vi promulgò il celebre editto. Durante i secc. 17° e 18° N. si sviluppò sino a divenire il primo porto della nazione, mentre il commercio coloniale e le industrie che da questo traevano alimento (raffinerie dello zucchero di canna) ne facevano uno dei massimi centri di sviluppo del capitale francese. Durante il Terrore la città fu teatro di sanguinose repressioni (1793-94). Dopo un periodo di decadenza determinato, oltre che dalla introduzione dello zucchero di barbabietola, dalle conseguenze del blocco continentale (1807) e dall’abolizione della tratta degli schiavi, fin dal 1840 N. è risorta a fiorente centro industriale e commerciale. Negli anni Sessanta N. venne inclusa fra le «metropoli di equilibrio» destinate a bilanciare il potere economico della capitale.