Matematico (Edimburgo 1550 - ivi 1617). Partecipò, dalla parte dei protestanti, alle lotte religiose in Scozia (scrisse una interpretazione dell'Apocalisse di s. Giovanni, duro attacco alla Chiesa romana), per dedicarsi poi soltanto alle matematiche e agli studî scientifici in genere. Il suo nome è legato all'invenzione dei logaritmi; su tale argomento scrisse due trattati: Mirifici logarithmorum canonis descriptio; Mirifici logarithmorum canonis constructio, 1619. Nel volume Rabdologiae seu numerationis per virgulas libri duo (1617) sono esposti alcuni ingegnosi artifici per eseguire, mediante asticciole (bacchette di N.), la moltiplicazione e la divisione, per estrarre le radici quadrate e cubiche, ecc. A N. è dovuto anche un notevole contributo allo sviluppo della trigonometria sferica (formule di N., regola di N.). Sembra che il N., precorrendo moderne invenzioni, si dedicasse anche a ricerche nel campo delle invenzioni belliche (artiglierie, carri di assalto, ecc.).