NAPOCA
Località antica nella Dacia Superiore, oggi Cluj per i Romeni, Kolozsvàr per gli Ungheresi situata sulla via che legava Potassa a Porolissum.
Fu certamente un centro dacico, prima della conquista da parte di Traiano di quella regione. Dopo la fine delle guerre daciche (106 d. C.) fu fondata la città romana che diventò municipium sotto Adriano o Antonino Pio (G.I.L., iii, 3021). Dalle iscrizioni C.I.L., iii, 7726; C.I.L., vi, 262, si ha la testimonianza sicura di una colonia Aelia Napoca. È centro, dopo la distribuzione della Dacia in tre province, di un forte corpo militare. La stessa importanza militare ebbe anche dall'inizio della sua trasformazione in città romana, data la sua posizione lungo la strada militare Apulum-Porolissum ed il suo rapporto con il limes Dacicus.
Fu anche centro civile con fortificazione propria, simile al centro militare. Pur non essendovi grande spazio per gli scavi sistematici, si conosce tuttavia l'andamento delle fortificazioni, il sito della necropoli e una serie di monumenti che indicano la prosperità della città. Dalle informazioni epigrafiche si può dedurre che vi furono collocate nella ciuà militare statue dell'imperatore Filippo e di sua moglie Marcia Otacilia. Tra i monumenti sepolcrali interessante è una tomba romana in calcare locale, riadoperata nel periodo cnstiano.
Bibl.: C. Gooss, Chronik der archäologischen Funde Siebenbürgens, in Archiv des Vereines für siebenbürgische Landeskunde, Hermannsdtadt, XIII, 2, 1876, pp. 287-88; C.I.L., III, 853-874; 6252-53; 7615-7669; 14-465-66; V. Pârvan, Die Nationalität der Kaufleute im römischen Kaiserreiche, Breslavia 1909, pp. 107-110; M. Fluss, in Pauly-Wissowa, XVI, 1933, cc. 1692-1696, s. v.; C. Daicoviciu, Un nou "illiarium" din Dacia, in Annuarul Institului de Studii Clasice, Cluj, I, 2, 1928-32, pp. 48-/3; id., Escista monumente crestine in Dacia Traiană diu sec. II-IV?, ibid., II, 1933-35, 1936, pp. 192-208; id., Neue Mitteilungen aus Dazien, in Dacia, VII-VIII, 1937-40, pp. 313-314; id., La Transylvanie dans l'antiquité, Bucarest 1945, p. 101.
(D. Adamesteanu - E. Dorutju)