NAPOLI (XXIV, p. 227)
Al censimento del 21 aprile 1936 sono risultati presenti in Napoli 875.855 ab. e 865.913 residenti. Nel 1937 i nati vivi sono stati 21.598, i morti 15.608, con eccedenza di nati di 5990. I matrimonî sono stati alla stessa data 5586. Nello stesso anno gl'immigrati sono stati 21.351 e gli emigrati 11.826 con eccedenza di immigrati 9525.
L'opera del fascismo ha lasciato anche a Napoli profonde e durevoli orme attraverso tutta una serie di provvidenze relative così alla città come al porto che ha ricevuto notevolissimo incremento in dipendenza della conquista dell'Impero.
Nella città, oltre alle numerose costruzioni sorte per iniziativa privata principalmente sulle colline del Vomero e di Posillipo e presso il rione Arenella, sono stati costruiti nove rioni di case popolari (rione vittorio Emanuele III a Poggioreale, rione Principe di Piemonte ai Granili, rione duca d'Aosta a Fuorigrotta, rione Duca degli Abruzzi al Borgo Loreto, rione Duca di Genova a Posillipo, rione Luigi Luzzatti nella zona industriale, rione Nicola Miraglia a Fuorigrotta, rione Santa Caterina da Siena, rione Ponti Rossi), iniziati nel 1925, e che comprendono complessivamente 9884 vani.
In materia di risanamenti urbani ricordiamo:
a) Sistemazione della zona orientale, comprendente il prolungamento dell'autostrada fino alla città, la deviazione della circumvesuviana e la soppressione di molti passaggi a livello.
b) Nuovo rione Carità, con demolizione di un'ampia zona nel cuore della città, fra le vie Roma, Monteoliveto e Fiorentini, con ricostruzione di grandi palazzi, tra i quali quello degli Uffici finanziarî (terminato) e quello della Questura (in costruzione). Fra i nuovi edifici sono state aperte grandi strade, tra cui la grande Piazza Duca d'Aosta e la nuova Via Diaz, prolungamento del rettifilo Sanfelice, la quale congiunge i quartieri del vecchio Risanamento con Via Roma.
c) Nuovo rione San Pasquale a Chiaia (in costruzione), che sorge sull'area dell'antica caserma di cavalleria.
Fra le opere nuove ricordiamo: a) rinnovazione dello stadio Ascarelli, che ricopre un'area di mq. 28.000, con 10.000 mq. di terreno di giuoco e un circuito esterno di m. 520, con 26 porte e 39 scale. La nuova tribuna coperta contiene 5000 posti e le tribune scoperte possono contenere circa 40.000 spettatori. Fu inaugurato il 27 maggio 1934.
b) Mercato ittico, in Piazza Duca degli Abruzzi, sopra una superficie di mq. 5000. Contiene un salone di vendita di m. 60 per 20, ventotto sale di deposito, 9 vasche per il pesce vivo capaci di 540 quintali, 14 ampie celle frigorifere capaci di 540 quintali. È munito di impianti per la produzione di 80 quintali di ghiaccio, per la ozonizzazione delle celle, per l'essiccamento delle ceste, ecc. Fu inaugurato il 28 ottobre 1935.
c) Piscina natatoria coperta al rione Luzzatti. Contiene una vasca di m. 50 per 21, la maggiore d'Italia, capace di 3000 mc. d'acqua, con impianti per trasformazioni dello specchio d'acqua, per l'illuminazione subacquea, per la sterilizzazione dell'acqua, con trampolino, palestra, ecc., e con tribune per 4000 spettatori. Fu inaugurata il 28 ottobre 1935.
d) Caserma Principe di Piemonte all'Arenaccia, sopra una superficie di 32.000 mq.
e) Padiglione per la cura del cancro ai Cangiani.
f) Istituto ortofrenico per bimbi a Villa Walpoole a Capodimonte.
g) Stazione aerea passeggeri a Capodichino, e varie opere minori, inaugurate tutte il 28 ottobre 1935.
h) Palazzo della Provincia al rione Carità, sopra un'area di 1300 metri quadrati. Inaugurato il 28 ottobre 1936.
i) Palazzo delle Poste e dei Telegrafi al rione Carità, vastissimo e munito dei più moderni e perfetti impianti. Inaugurato il 31 ottobre 1936.
Tra i monumenti è particolarmente importante quello al maresciallo Armando Diaz duca della Vittoria, dietro la rotonda di via Caracciolo, inaugurato il 29 maggio 1936.
Tra le numerose strade nuove, aperte nei nuovi quartieri periferici va noverata quella che sale dalla Piazza Sannazzaro alla sommità della collina, ricongiungendosi a Via Manzoni, di straordinaria bellezza panoramica.
Il porto (p. 231). - Il porto ha subito in questi ultimi anni una grande trasformazione con opere imponenti. Demolito il Molo San Gennaro ed ampliato il Molo Angioino, vi è stata costruita la nuova Stazione marittima, costituita da due corpi di fabbrica collegati, ciascuno di m. 181 per 27. In essa sono state applicate le più modeme conquiste della tecnica per l'imbarco e lo sbarco dei passeggeri e dei bagagli. È stata inaugurata il 1° ottobre 1936. È stato costruito un nuovo bacino di carenaggio a doppia entrata, capace delle più grandi navi, sia mercantili sia da guerra. Sono anche stati eretti il nuovo Punto franco coi Magazzini Generali sul Molo Vittorio Emanuele (inaugurato il 30 gennaio 1937) ed una Stazione profilattica.
Con le nuove opere è stata data una nuova sistemazione al porto, concentrando il servizio merci nella parte orientale, dove sono sorti nuovi impianti elettrici, gru elettriche, condutture idriche per fornitura delle navi, capannoni, ecc. Particolarmente importanti sono le nuove gru al Molo Cesario Console, alte m. 20, aventi kg. 3000 di portata e potenzialità oraria di 60 tonnellate ciascuna.
Durante il 1937 il porto ha registrato il seguente movimento:
Comunicazioni (p. 233). - È stata creata una quarta funicolare, che dalla piazza Sannazzaro conduce alla collina di Posillipo, presso il villaggio di Villanova. Tra le ferrovie secondarie è elettrificata la Napoli-Nola-Baiano, unitasi amministrativamente alla Circumvesuviana.
Monumenti (p. 242). - È stata restaurata e ridotta al pristino stato la chiesa trecentesca di Santa Maria Donnaregina, a spese del Banco di Napoli (inaugurata il 25 novembre 1934). Sono stati restaurati i chiostri e i locali del monastero di Santa Maria la Nova a cura della provincia. È stata isolata e restaurata la porta Capuana a cura del comune.
Storia (p. 233). - Le celebrazioni campane che ebbero luogo in Napoli nell'autunno 1936 porsero occasione all'Istituto di cultura fascista di pubblicare (a Bologna) un importante serie di volumi di opere dei più insigni scrittori politici napoletani, quali il Giannone, il Galiani, Mario Pagano, Vincenzo Cuoco e altri.
Teatri (p. 251). - Il Teatro Nuovo (p. 252) è stato distrutto da un incendio nella notte del 12 gennaio 1935. Le compagnie, per lo più dialettali, che vi operavano, si sono trasferite al Teatro dei Fiorentini. Il Teatro Rossini (p. 252) è stato convertito in cinematografo (Cinema Reale).
Istituti di cultura (p. 254). - Nel 1935 l'Accademia Pontaniana cessò di avere vita autonoma e fu conglobata nella Società reale riordinata in quello stesso anno: la Società reale si componeva infatti di tre accademie: di Archeologia, storia, lettere e arti, di Fisica e matematica, di Scienze morali e politiche; restava fuori l'Accademia medica e chirurgica. Con la riforma del 1935 quest'ultima fu quarta delle accademie della Società reale e l'Accademia di scienze morali e politiche prese nome di Accademia Pontaniana di scienze morali e politiche.
Bibl.: G. Daria, Storia di una capitale, Napoli 1935; G. Ceci, Bibliografia per la storia delle arti figurative nell'Italia meridionale, ivi 1937; R. Pane, Architettura del Rinascimento in Napoli, ivi 1937.