Napster
– Servizio di condivisione online (filesharing) di file musicali in formato MP3, creato nel 1999 da S. Fanning e S. Parker; grazie a esso milioni di utenti potevano scambiarsi brani gratuitamente. Dopo una causa intentatagli da diverse case discografiche per violazione del copyright, è diventato un servizio di vendita online di file musicali. Il 4 ottobre 2011 N. è stato assorbito da Rhapsody. La fusione è avvenuta per contrastare Spotify, un terzo software di musica digitale in grande espansione (anche in virtù della sua partnership con Facebook). La chiusura di Napster nel 2001 e la vittoria delle grandi case discografiche avevano fatto pensare che la fase ‘esplosiva’ e anarchica della diffusione gratuita di file musicali attraverso Internet fosse finita e che le majors discografiche avrebbero in poco tempo ristabilito l’ordine precedente, fatto di acquisti e pagamenti. Tuttavia altri sistemi hanno preso il posto di N., alcuni addirittura con maggior successo, portando in rete milioni di utenti nuovi, che hanno condiviso i loro archivi musicali con altri. Il caso N. rappresenta una assoluta novità nel panorama musicale contemporaneo e pone alcuni interrogativi tecnici, giuridici ed economici: la libera diffusione di brani musicali, che oggi ha come protagonista il software eMule, segna il passaggio definitivo al formato digitale MP3; la possibilità di condividere gratuitamente file di questo tipo costringe a una ridefinizione del concetto di diritto d’autore e a un ripensamento delle norme volte alla tutela del copyright; la diffusione del filesharing porta le etichette discografiche a ideare nuovi sistemi di distribuzione favorendo la nascita di servizi di downloading legali a pagamento.