FAVILLI, Narciso
Nacque a San Lorenzo alle Corti (frazione del Comune di Cascina, in provincia di Pisa) il 7 apr. 1885, da Augusto ed Ersilia Bandecchi. Dopo avere conseguito la maturità classica, nel 1907 si iscrisse ai corsi veterinari dell'Istituto superiore di medicina veterinaria di Pisa. Accolto come assistente volontario nel laboratorio di zootecnia e igiene dell'Istituto già nel terzo anno di corso, iniziò fin da allora le ricerche che doveva poi proseguire per tutta la sua carriera.
Laureatosi in zooiatria a Pisa nel 1911, con pieni voti e lode, discutendo la tesi La razza nera mucca pisana, nel 1914 fu nominato assistente di ruolo presso il laboratorio di anatomia normale e istologia dell'Istituto superiore di medicina veterinaria di Pisa: qui fu allievo di U. Barpi, professore di anatomia normale veterinaria e incaricato di ezoognosia. Durante la prima guerra mondiale il F. fu arruolato nella 3a armata con il grado dapprima di tenente veterinario, poi di capitano, e prestò servizio in zona di operazioni.
Terminato il conflitto, il F. tornò a Pisa e riprese il suo posto nell'Istituto di medicina veterinaria. Eletto dai suoi colleghi assistenti presidente della loro Associazione nazionale nel 1921, nello stesso anno fu incaricato dell'insegnamento di istologia generale e di embriologia, incarico che doveva mantenere fino al 1925. Nel 1923 conseguì la libera docenza in anatomia normale veterinaria, discutendo la tesi L'anatomia del fegato nei principali animali domestici (cavallo, bue, maiale e cane), pubblicata a Pisa nello stesso anno. Nel 1926 il F. fu nominato aiuto di ruolo e ottenne l'incarico dell'insegnamento dell'anatomia degli animali domestici nella facoltà di agraria dell'università di Pisa, che tenne poi per oltre 10 anni; negli anni accademici 1927-28 e 1928-29 fu anche incaricato dell'insegnamento di anatomia normale veterinaria nella facoltà di medicina veterinaria.
Incaricato nel 1936 dell'insegnamento della disciplina relativa agli approvvigionamenti annonari, mercati di consumo e industrie alimentari nella stessa facoltà, l'anno successivo fu ternato al concorso alla cattedra di anatomia normale degli animali domestici con istologia ed embriologia; sempre nel 1937 fu rappresentante dei liberi docenti e insegnante privato con effetti legali di anatomia normale veterinaria, disciplina alla quale era stato abilitato nel 1923 e confermato definitivamente nel 1933. Nel 1938 fu nominato professore straordinario di anatomia e fisiologia degli animali domestici nella facoltà di agraria e incaricato dell'insegnamento di zoocolture, mantenendo contemporaneamente l'insegnamento di approvvigionamenti annonari presso la facoltà di medicina veterinaria. Nel 1940 ottenne la nomina a professore ordinario presso la facoltà di agraria e a direttore dell'istituto di anatomia e fisiologia degli animali domestici; nel 1955, per raggiunti limiti di età, fu collocato a riposo.
Il F. fu un valido e appassionato didatta e per suo merito il corso di anatomia e fisiologia degli animali domestici non rimase limitato alla funzione propedeutica per le materie zootecniche, ma fu organizzato in modo da divenirne parte integrante. In campo scientifico egli è giustamente ricordato per le sue numerose ricerche, iniziate quando era ancora studente e proseguite poi ininterrottamente per tutto l'arco della sua attività.
Attratto particolarmente dall'indagine morfologica macro e microscopica, il F. fu autore di originali studi volti a mettere in luce soprattutto il significato funzionale delle strutture anatomiche esaminate e ad analizzare le differenze tra l'anatomia e la fisiologia dell'uomo e quelle degli animali agricoli. Era questa una problematica scarsamente affrontata in precedenza e suscettibile di interessanti sviluppi. Le osservazioni condotte dal F. nei vari settori della disciplina, non interrotte durante il periodo bellico, sono una valida documentazione della versatilità dei suoi interessi: i suoi lavori, pubblicati su riviste specialistiche, furono alla base di scritti di più vasta mole, a carattere generale. Tra questi si ricordano, oltre al già citato L'anatomia del fegato...: Nozioni di fisiologia comparata degli animali domestici, Pisa 1926; Il muscolo diaframma nei ruminanti domestici. (Contributo alla anatomia e fisiologia con un'appendice destinata ai veterinari pratici), ibid. 1928 (e in 2 ediz., 1941); Nozioni comparate di anatomia e fisiologia degli animali rurali, Torino 1931, e in 2a edizione rinnovata, col titolo Nozioni comparate di anatomia e fisiologia degli animali agricoli. Propedeutica zootecnica, Milano 1943; Trattato di zootecnica, 2 voll., ibid. 1938, in coll. con A. Magliano e in successive edizioni Genova 1940, Firenze 1941). Nel 1926 a Milano era stato pubblicato Compendio di anatomia descrittiva del cavallo, alla cui stesura aveva collaborato U. Barpi.
Soprattutto Nozioni comparate... si impose come un trattato di propedeutica zootecnica che fece scuola a tutta una generazione di veterinari e di agronomi e colmò un vuoto teorico e didattico nell'ambito degli studi zootecnici: gli studi sull'argomento, infatti, risalivano a un periodo abbastanza lontano ed erano fortemente carenti nei riguardi della parte biologica generale, della citologia e dell'istologia, della fisiologia del metabolismo. Nel suo trattato il F. forniva un'organica esposizione dell'anatomia e della fisiologia dei vari organi e apparati con particolare riferimento agli interessi zootecnici, nei riguardi sia delle applicazioni diagnostiche sia di ricerche scientifiche soprattutto di ordine microscopico.
Giustamente stimato per il suo valore di studioso e di didatta, il F. ebbe lusinghieri apprezzamenti: al suo nome venne dedicato l'istituto di anatomia e fisiologia degli animali domestici quando, dopo la seconda guerra mondiale, fu trasferito nella nuova sede del Centro avicolo sperimentale, per la cui ricostruzione lo stesso F. aveva anticipato i mezzi.
Il F. morì a Pisa il 18 luglio 1957.
Fonti e Bibl.: Ann. d. Università d. studi di Pisa, anni acc. 1911-1957, ad Indices; Necrol. in Ann. d. Facoltà di agraria - Univ. di Pisa, Pisa 1957, ad Ind.; V. Chiodi, Storia della veterinaria, Bologna 1981, p. 390.