narcosi
Stato di stupore o coma indotto da sostanze attive sul sistema nervoso centrale. Il termine non ha una vera e propria caratterizzazione scientifica o clinica in medicina ma è usato per descrivere la perdita di coscienza indotta da farmaci, come si verifica in anestesia generale in modo pilotato o a seguito della assunzione indiscriminata di sostanze che inducono un sonno patologico o uno stato di coma.
Il paziente in n. viene valutato sulla base del Glasgow Coma Score, punteggio numerico che si calcola sulla capacità del soggetto di reagire agli stimoli esterni e sulla valutazione strumentale e laboratoristica successiva per stabilire la profondità della depressione del sistema nervoso centrale e individuare la sostanza tossica responsabile. L’atteggiamento successivo è quello di fornire un supporto immediato delle funzioni vitali e instaurare rapidamente un trattamento disintossicante mirato. Le sostanze più frequentemente coinvolte nella determinazione di uno stato di n. sono i barbiturici, gli oppiacei, i farmaci depressori del sistema nervoso centrale, se assunti in overdose; frequenti sono anche i casi di coma etilico. Fondamentale per una terapia disintossicante mirata è la conoscenza della sostanza responsabile spesso indicata dai parenti o dai soccorritori o dal contesto in cui il paziente è stato soccorso. Esiste anche un ampio ventaglio di manifestazioni cliniche che implicano l’istaurarsi di una condizione di n.: il coma ipercapnico (definito anche carbonarcosi) nei pazienti portatori di una broncopatia cronica, il coma epatico, quello renale, quello iperosmolare e quello diabetico, solo per citare quelli percentualmente più frequenti. La reversibilità di questa condizione clinica dipende solo in parte dalla eliminazione del tossico responsabile. Prevalentemente nelle overdose, allo stato di n. si associano significative riduzioni della pressione sanguigna e del ritmo respiratorio che possono creare danni al sistema nervoso centrale che non si risolvono con l’eliminazione del tossico. L’entità del danno associato dipende dalla natura della sostanza responsabile, dal tempo intercorso tra l’evento e il soccorso e dalle condizioni climatiche del luogo in cui il paziente si trova.