ŻMICHOWSKA, Narcyza
Scrittrice polacca, nata il 4 marzo 1819 in Varsavia (secondo altri in campagna, nella Podlassia), morta ivi il 25 dicembre 1876. Vissuta nel periodo più grave della vita sociale e politica della Polonia, trascorse, con fierezza, nobiltà e bontà d'animo, una vita di sacrifizî: fu precettrice (anche in Francia nel 1838), insegnante in scuole elementari, organizzatrice di corsi femminili, fervente patriota (nel 1849 fu arrestata a Lublino e rimase in prigione più di due anni).
La sua fama di scrittrice è andata, soprattutto a Poganka (La pagana, 1846), romanzo a sfondo autobiografico, con delicata analisi di stati d'animo femminili ma anche i racconti successivi, Ksiàżka pamiàtek (Libro di ricordi, 1847-1848), Biała róża (Rosa bianca, 1861), Czy to powieść (È questo un racconto?, 1877), oggi rivalutati, insieme con tutta l'opera (interessantissime le sue lettere alle amiche Listy, voll. 3, Cracovia 1885-1906), fanno della Ż. una delle più eminenti figure della letteratura polacca del periodo transitorio, tra il romanticismo e il positivismo.
Bibl.: M. Mann, Poganka N. Żmichowskiej, Varsavia 1916; J. Dicksteinówna, Prometeusz-Paraklet, Varsavia 1913; T. Boy-Żeleński, introd. all'ediz. di Poganka, nella Bibl. Narodowa, 1930.