Vedi NARONA dell'anno: 1963 - 1995
NARONA (v. vol. V, p. 353)
Nuovi studî (anche se le indagini sul terreno rimangono limitate) consentono alcune precisazioni sulla Colonia Iulia Narona e sulle fasi di vita dell'insediamento che precedono la dominazione romana. Già nel IV sec. a.C., infatti, giungono qui i Greci per vendere le loro merci: la Narenta (oggi Neretva), il fiume su cui sorge la città, è navigabile fin qui per ogni tipo di navi (Ps. Scyl., Per., 24). Siamo quindi in presenza di un emporio, che, abitato in parte da Greci in parte da Illiri, va man mano ellenizzandosi. Successivamente, già prima di divenire colonia, Ν. è il centro di una vasta regione dell'Illirico romano, costruita sul pendio di una collina.
I resti più antichi sono quelli di torri indipendenti (cioè non ancora inserite in cinte murarie), risalenti all'età ellenistica. La cinta fu costruita nel I sec. a.C. in grandi blocchi rozzamente tagliati: risale, nel suo percorso, dal fiume alla sommità della collina, dando luogo a una pianta irregolare che si potrebbe definire «a ventaglio». Proprio sulla sommità si apriva una porta, fiancheggiata da torri a pianta circolare; lungo il perimetro erano invece distribuite torri a pianta rettangolare. Tali torri furono più volte rifatte fino all'età tardo-imperiale; ma soprattutto si intervenne (fine II sec. d.C.) sulle mura stesse, allargandole e ristrutturandole con una nuova tecnica: doppio paramento (interno ed esterno) in piccoli blocchi, legati da abbondante malta.
Il foro si trovava quasi al centro dell'area urbana ove convergevano (attraversando in parte la città) due delle strade principali della regione: una che collegava N. con Salona passando per l'interno, alle spalle delle alture costiere, e un'altra che da N. stessa conduceva direttamente al mare e si raccordava con la via litoranea dalmatica. Si sa che il foro era pavimentato con lastre, ma non è possibile stabilirne le dimensioni: qui come altrove, il fatto che l'odierno villaggio di Vid si sovrapponga esattamente alla città antica impedisce una precisa conoscenza della colonia; tuttavia, a NO del foro stesso sono stati individuati resti di una struttura monumentale, quasi certamente il Capitolium.
In epoca tardoantica, N. divenne un'importante diocesi: risalgono a questa fase una basilica a una navata (sotto l'odierna chiesetta di S. Vid), con i vani accessori regolarmente disposti lungo i muri laterali e la vasca battesimale, e soprattutto una basilica a tre navate a Ν del foro. In quest'ultima, non ancora completamente scavata, sono state individuate due diverse fasi costruttive: una con abside iscritta e una (databile al VI sec.) con abside semicircolare sporgente. Basiliche di pianta non del tutto dissimile sono testimoniate in varî centri della regione: Mogorjelo, Klobuk, Nerezi, Doci, Mokro, Baćina, Ston.
Materiali provenienti da N. (iscrizioni, sculture, fregi, ceramiche, bronzetti) sono conservati a Spalato, a Zara e anche in una piccola collezione archeologica nel villaggio di Vid: fra le sculture sono da ricordare un rilievo ellenistico con danzatrici, una testa di Vespasiano proveniente dall'area del foro e interessanti stele funerarie. Una testa di Mercurio si trova all'Ashmolean Museum di Oxford, mentre elmi di bronzo dorato del VI sec. d.C. sono a Vienna, al Kunsthistorisches Museum.
Nei dintorni, in località Gradčine presso Ljubuški, si trovava Bigeste, un Castrum per truppe ausiliarie; sul territorio dell'aver publicus Naronitanus venivano assegnati appezzamenti ai veterani fin dall'epoca di Tiberio. La città, come molte altre della costa dalmata, fu distrutta da Avari e Slavi nel VII secolo.
Bibl.: J. Marcadé, Le relief aux danseuses de Narona au Musée de Spitt, in Vjesnik za arheologiju i historiju dalmatinsku, LXII, 1960, p. 45 ss.; Ν. Cambi, Antička Narona - Urbanistička topografija i kultumi profil grada («Antica Narona. Topografia, urbanistica e lineamenti culturali»), in Dolina rijeke Neretve od prethistorije do ranog srednjeg vijeka. Znanstveni skup Metkovié, 1977 («La valle della Neretva dalla preistoria fino all'Alto Medioevo. Convegno scientifico, Metković 1977»), Spalato 1980, p. 127 ss.; id.. Una città dell'altra sponda: Narona e il suo territorio nella tarda antichità, in StRom, XXXIV, 1983, p. 675 ss.; id., Zwei Vespasians-Porträts aus Dalmatien, in Boreas, VII, 1984, ρ. 82 ss.
(Ν. Cambi)