nascere [pass. rem. III singol. anche nascette]
Verbo di uso piuttosto largo, in senso sia proprio che metaforico. Particolarmente notevole l'uso del participio passato.
Vale propriamente " venire al mondo ", detto per lo più di uomini, ma anche di piante; spesso è al participio: If XXXIV 115 l'uom che nacque e visse santa pecca; Pg V 47 0 anima che vai per esser lieta / con quelle membra con le guai nascesti; XI 98 forse è nato / chi l'uno e l'altro caccerà del nido; Pd VII 26 quell'uom che non nacque; XI 26 (dove la '21 reca surse); cfr. ancora Cv IV V 6 fu in uno temporale, che David nacque e nacque [" ebbe origine "] Roma; XV 8 (due volte); VI 11 ciascuno animale, tosto che nato è, quasi da natura dirizzato nel debito fine... (tosto che nato, è quasi... dirizzato nella '21 e nella Simonelli); XXIV 14 sì come, nato, tosto lo figlio... s'apprende (così anche ' nella '21; com'è nato nella Simonelli), e XXII 5 (seconda occorrenza, con riferimento anche agli animali); If XX 56, Pg XXIV 43, Pd VI 54, XII 55, XV 103, XVI 40, XIX 70, Fiore CXXVI 11. A esseri umani alludono anche il sole di Pd XI 50 (s. Francesco), e la buon'erba di Fiore CCXXX 14.
Accostato ad altri verbi che indicano la continuazione o la conclusione della' vita: Vn XL 1 la cittade ove nacque e vivette e morio la gentilissima donna; If I 70 Nacqui sub Iulio... / e vissi a Roma. Notevole, con o senza accostamento di questo genere, il tipo ‛ fui nato ' per " nacqui ": fuori del.., dolce seno [di Fiorenza] - nel quale nato e nutrito fui in fino al colmo de la vita mia, Cv I III 4 (cfr. anche i 4, al presente); I' fui nato e cresciuto / sovra 'l bel fiume d'Arno, If XXIII 94; la terra dove nata fui, V 97; I' fui del regno di Navarra nato, XXII 48; Rime XC 73, Fiore XIX 13 e CLI 11.
È detto di piante, in Cv IV XXII 5 le biade... quando nascono...; Pd XXII 48 quel caldo / che fa nascere i fiori e ' frutti santi, e 87 (sostantivato) dal nascer de la quercia al far la ghianda; Pg VIII 28 Verdi come fogliette pur mo nate. Analogamente, detto di corsi d'acqua, per " formarsi ", " avere origine ": Rime CIV 46 di fonte nasce il Nilo picciol fiume; Pg V 96 l'Archiano, / che sovra l'Ermo nasce in Apennino; VII 98 e XIV 17.
Così anche riferito a fenomeni naturali: " formarsi ", " avere origine ": If XXVI 137 de la nova terra un turbo nacque; Pd XII 13 si volgon... / due archi paralelli e concolori / ... nascendo di quel d'entro quel di fori; XXIII 9 guardando pur che l'alba nasca; XIV 68 Ed ecco... / nascere un lustro, una luce violenta; VIII 70 la bella Trinacria... caliga / ... non per Tifeo ma per nascente solfo; XXII 115 con voi nasceva [" spuntava "] e s'ascondeva vosco / quelli ch'è padre d'ogne mortal vita, il sole (cfr. anche Pg XXX 25).
Ancora riferito a esseri umani, con allusione specifica alla discendenza: Cv IV V 5 una progenie... de la quale... nascesse una femmina ottima di tutte l'altre... e questa progenie fu quella di David, del qual nasce[tt]e... Maria (dal qual nasce[tt]e, nella Simonelli; del qual [di]scese, nella '21); Pd 72 li... regi... / nati per me di Carlo e di Ridolfo; Rime dubbie VII 2, Cv IV XV 2, XXVII 20 e XXIX 11. Sempre in senso proprio, ma in contesti metaforici alludenti alla vita delle piante: Lo ceppo di che nacquero i Calfucci..., Pd XVI 106; Nascerà virga de la radice di lesse, Cv IV V 6 (con allusione alla Vergine); così anche in Pd IX 31 e Pg XX 50 di me son nati i Filippi e i Luigi (parla Ugo Capeto, che si è prima definito [v. 43] radice de la mala pianta).
Accompagnato da un predicativo, il verbo allude a qualità congenite o a disposizioni naturali presenti fin dalla nascita: Cv IV XV 3 è l'uomo .tale quale nasce, e tale nasce quale è lo padre; Pd VIII 124 un nasce Solone e altro Serse; Fiore CLXXXIII 1 elle son franche nate. Analogo riferimento può essere espresso da un complemento o una proposizione indicante fine: il vivere felicemente è quello per che esso [l'uomo] è nato, Cv IV IV 4; noi siam vermi / nati a formar l'angelica farfalla, Pg X 125 (e così XII 95, Pd VIII 146 e, detto del foco, Pg XVIII 29; cfr. If XXVI 119, dove il verbo ‛ fare ' ha il medesimo significato e costrutto); oppure può indicare altra qualità o disposizione: voi nascete con diverso ingegno, Pd XIII 72; Catone... a la patria e a tutto lo mondo nato esser credea, Cv IV XXVII 3; v. anche Rime XC 73 (già citato), If XIX 109, e anche Pd XVII 77.
Notevole a questo proposito l'uso del participio (anche sostantivato) accompagnato dagli avverbi ‛ bene ' e male', a indicare solitamente un destino ormai compiuto: gli spiriti ben nati sono le anime dei penitenti, destinate alla salvazione (Pg V 60; anche Pd V 115 0 bene nato, con riferimento a D.); i mal nati sono invece i dannati (Vn XIX 8 27, If XVIII 76 e XXX 48; anche anima mal nata, V 7). con valore più attenuato, in Cv IV XXVIII 19 oh sventurati e male nati [" infelici ", " miseri "], che innanzi volete partirvi d'esta vita sotto lo titolo d'ortensie che di catone!; il figlio... / che mal nacque (Pg XVIII 125) è giuseppe della scala, " bastardo " di Alberto. v. anche MALE; MALNATO.
Ancora sostantivato, il participio vale talvolta " figlio ": Israèl con lo padre e co' suoi nati, If IV 59; direte... a quel caduto / che 'l suo nato è co' vivi ancor congiunto, X 111; Pd XXII 142 (il figlio del Sole), e XXIII 2 l'augello... / posato al nido de' suoi dolci nati; con uso metaforico, al femminile, in Rime CIV 63. In Pg XI 58 Io fui latino e nato d'un gran Tosco, si può intendere " figlio ", oppure unire nato a fui (" nacqui ": v. sopra); analogamente in Fiore XXXI 7 ella dottava molto su' bellezza [ di Bellaccoglienza] / ... e Cortesia, di cu' era nata, / no lle facesse far del fior larghezza.
Con estensione di significato, n. è detto dei vocabuli, che vedemo... essere spenti e nati e variati (Cv I V 9; e anche: ‛ filosofo '... d'umilitade è vocabulo. Da questo nasce lo vocabulo del suo proprio atto, Filosofia, sì come de lo amico nasce lo vocabulo del suo proprio atto, cioè Amicizia, III XI 6). Con più netto riferimento all'opera creativa del poeta: Parole mie... / voi che nasceste poi ch'io cominciai / a dir per quella donna..., Rime LXXXIV 2; l'anno... che nacque questa canzone, Cv III IX 15; Rime dubbie VII 12 Donde non nacquer canti né carole.
Spesso è riferito a termini astratti, relativi all'attività speculativa o alla sfera della vita sentimentale e affettiva; in questi casi significa " avere origine ", " essere provocato ": Cv II VIII 4 qui nasce un dubbio, lo qual non è da trapassare sanza dichiarare; Pd IV 130 Nasce... a piè del vero il dubbio; Pg XVIII 142 novo pensiero dentro a me si mise, / del qual più altri nacquero e diversi (e anche If XXIII 11, Cv II XV 10 e III VIII 16); Cv IV 17 de la falsa oppinione nascevano li falsi giudicii, e de' falsi giudicii nascevano le non giuste reverenze e vilipensioni; XXII 4 de la divina bontade... nasce uno rampollo, che li Greci chiamano ‛ hormen ', cioè appetito d'animo naturale (e XXVI 5); e ancora: ‛ voglia ', Pd IX 110; imperfezione, Cv IV XII 10; invidia, I XI 16; ‛ vertù ', IV XVII 7; familiaritade, III XI 8; caritade, XIV 14; felicitade, XV 12; amistade, III 11; pentimento, IV XXV 10; rancura, Pg X 134; pena, Rime LXVIII 9; ‛ pianto ', Pg XV 96; lieto, Pd XVI 136; merzede, Rime XCI 13; diletto, CVI 63; dolce (" dolcezza "), Pd XXXIII 63; amor, Pg XVII 114. Anche: la similitudine che nacque / del suo parlare e di quel di Beatrice, Pd XIV 7; 'l peccato / ch'è nato [" innato "] in noi, Rime LXXXIII 9.
Con particolare riguardo alla sfera propriamente amorosa o affettiva: per forza di molti sospiri, / che nascon de' penser che son nel core, / li occhi son vinti, Vn XXXIX 8 2; dentro al core / nasce un disio de la cosa piacente, XX 5 11 (anche Rime XCI 41 e 49, Rime dubbie XXIX 8); è mostrato come e perché nasce amore, Cv II VIII 1 (II 3, III III 12 e XII 4); da lui [amore] continui pensieri nasceano, III -II 9 (e IV 4); Ogne dolcezza, ogne pensero umile / nasce nel core a chi parlar la sente, Vn XXI 3 10; mi partirò da esse [passioni]; e trapassando molte cose le quali si potrebbero trarre de l'essemplo onde nascono queste, verrò a quelle parole..., II 10; mirando nel piacere, / s'accorse ben che 'l suo male era nato, Rime XVII 76; La gran virtù d'Amore e 'l bel piacire / che nel mio cor di voi, mia donna, è nato, Rime dubbie XVIII 2.
Infine, costruito impersonalmente e seguito da proposizione, nel senso di " derivare ", " conseguire ": quinci nasce che là dovunque questo amore splende, tutti li altri amori si fanno oscuri, Cv III XIV 7; quinci nasce che mai a dottrina non vegnono, IV XV 13; cfr. anche III XI 5.