nascondere [partic. pass. nascosto e nascoso]
Nelle 47 occorrenze, incluse quelle del participio passato con valore di aggettivo, dedotte dalle ultime edizioni critiche (un certo numero di forme, in particolare per l'aggettivo ‛ nascoso ', ha preso il posto di quelle del più letterario ‛ ascondere ' [v.], preferito in edizioni precedenti), prevale il significato fondamentale di " sottrarre cose , o persone all'altrui vista, tenendole celate in luogo segreto ", con l'indicazione o meno del luogo stesso, nel senso proprio o in quello più esteso, d'interporsi cioè fra l'oggetto e chi guarda, nella diatesi attiva e in quella riflessiva.
In senso proprio, di cose: mostrav'alcun de' peccatori 'l dosso / e nascondea (If XXII 24); per fare esser ben la voglia acuta, tien alto lor disio e nol nasconde (Pg XXIV 111): l'adulto non nasconde ai bambini l'oggetto da loro desiderato, per accrescerne il desiderio; vetro / lo qual di retro a sé piombo nasconde (Pd II 90); di persone: quella .graziosa / Bellaccoglienza, che gli fu nascosa (Fiore CXXXVIII 7).
In senso estensivo (anche in frasi negative): già scorgere puoi quello che s'aspetta, / se 'l fummo del pantan nol ti nasconde (If VIII 12); ivi mi fece tutto discoverto / quel color che l'inferno mi nascose (Pg I 129): Virgilio, lavando con la rugiada il volto di D., fa riapparire su di esso il colore naturale che era stato nascosto dalla caligine dell'Inferno; quella [acqua], che nulla nasconde (XXVIII 30: l'assoluta limpidità delle acque lascia trasparire perfettamente il fondo del fiume Lete); La mia letizia mi ti tien celato / che mi raggia dintorno e mi nasconde (Pd VIII 53; cfr. anche XXI 55, citato più oltre); la notte che le cose ci nasconde (XXIII 3).
Un significato affine in Pg XXXIII 123 Questo e altre cose / dette li son per me; e son sicura / che l'acqua di Letè non gliel nascose: nonostante l'immersione in essa, l'acqua del Lete non tolse di certo a D. il ricordo delle spiegazioni ricevute da Matelda.
Detto di persona, in contesto figurato: Ma quanto vuol nasconda [Amore] e guardi lui (Rime LXXX 25), tenga occulto il proprio amore.
Ha il valore figurato di " tenere chiuso in sé ", " non palesare " ciò che è nella mente e nell'animo, in Pg VIII 68 colui che si nasconde / lo suo primo perché, che non lì è guado, l'opera di Dio è imperscrutabile; XIV 25 Perché nascose / questi il vocabol di quella riviera...?: D. evita di nominare l'Arno esplicitamente, alludendo ad esso con una perifrasi. Anche in frase negativa, in Pg VI 138 S'io dico il ver, l'effetto nol nasconde.
L'infinito è usato come sostantivo, col valore di " dissimulazione ", in Vn VII 2 se de la sua partita io non parlasse alquanto dolorosamente, le persone sarebbero accorte più tosto de lo mio nascondere.
Nella forma pronominale, ha in alcuni casi valore di vero e proprio riflessivo, " nascondere sé stesso ", " sottrarsi alla vista ": io mi sarei nascoso incontanente che le lagrime m'aveano assalito (Vn XXII 4); tosto che 'l vostro viso si nascose (Pg XXXI 36): morendo, Beatrice si tolse alla vista di D.; mi si nascose / dentro al suo raggio la figura santa (Pd V 136); e, con accezioni particolari, XII 51 lo sol ... ad ogne uom si nasconde, " tramonta "; XXIX 100 la luce si nascose da sé (alla morte di Cristo il sole si oscurò miracolosamente per conto proprio, senza l'interposizione della luna fra lui e la terra); e ancora Pg XXI 56 vento che 'n terra si nasconda, " stia rinchiuso "; in Fiore CXXI 13 s'i' posso trovar via d'aver grand'agi, or siate certo ch'i' non mi nascondo, vale " non mi lascio sfuggire la buona occasione ". Anche riflessivo, ma nel significato figurato di " non palesare alla conoscenza altrui il proprio pensiero o sentimento ", in Pd XV 40 io non lo 'ntesi, sì parlò profondo; / né per elezïon mi si nascose, ma per necessità, detto di Cacciaguida che si rende di necessità incomprensibile a D., per l'altezza e profondità del suo pensiero. In altri casi, con valore intransitivo, equivale a " rimanere nascosto ", " essere celato " allo sguardo, o, in senso figurato, alla mente, come in Cv II I 3 [il senso allegorico] è quello che si nasconde sotto 'l manto di queste favole (ma può intendersi anche come passivo: " viene nascosto "); IV VII 3 la vera oppinione si nasconde e quasi sepulta si perde, e più chiaramente in XII 2 li loro difetti... ne la prima faccia non paiono, ma sotto pretesto di perfezione la imperfezione si nasconde; così sarà da intendere anche If XIII 27 gente che per noi si nascondesse, non fosse a noi visibile (piuttosto che: " celasse sé stessa " deliberatamente ai nostri occhi); mentre sembra doversi interpretare come impersonale passivo in Pd XXIX 78 [gli angeli] non volser viso / da essa [la faccia di Dio], da cui nulla si nasconde, attribuendo a ‛ da ' valore di complemento d'agente: l'aspetto di Dio manifesta, senza nulla nascondere, tutto ciò che in lui è contemporaneamente presente.
Il participio passato, con valore di aggettivo, è più frequente nella variante antica ‛ nascoso '.
Col significato proprio di " celato ", " occulto ": là dove lo tesoro è nascosto (Cv I IX 6); anima che se' là giù nascosta (If XXVII 36); quel villan, che stava là nascoso (Fiore VII 7); 'l morbido bianchetto tien nascoso (XC 11), sotto vesti grossolane indossa morbida lana bianca. Anche in contesti figurati: la vertù d'Amore / ... fa disvegliar altrui nel core / lo spirito gentil, se v'è nascoso (Rime dubbie XIV 4); la vera sentenza [delle canzoni]... è nascosa sotto figura d'allegoria (Cv I II 17; con valore attributivo, la nascosa veritade, II I 15); le 'nsidie / che dietro a pochi giri son nascose (Pd XVII 96); vita beata che ti stai nascosta / dentro a la tua letizia (XXI 55); e' non potrà tener nulla nascoso (Fiore CLIX 12), l'avaro tirerà fuori i denari.
Ha il valore di " segreto ", " non rivelato ad altri ",. in Rime LXVIII 7 'l colpo suo [la ferita d'amore] c'ho portato nascosò in CII 15 porto nascoso il colpo de la petra, potrebbe avere questo stesso valore, oppure, come suggeriscono Barbi-Pernicone, quello di " senza reazioni esterne " di dolore o di ostilità.
Col significato più estensivo di " ignoto ", in Vn VIII 9 10 Convenesi ch'eo dica / lo tuo fallar d'onni torto tortoso, / non però ch'a la gente sia nascoso; Pg XXII 30 le vere ragion che son nascose.
Con valori più particolari: " impenetrabile " agli occhi dei mortali, in Pg XX 95 O Segnor mio, quando sarò io lieto / a veder la vendetta, che, nascosa, / fa dolce l'ira tua nel tuo secreto?; " difficile a conoscersi ", in Pg XVIII 34 Or ti puote apparer quant'è nascosa / la ventate; " oscurato ", " dimenticato ", in Pd XVI 87 li alti Fiorentini / onde è la fama nel tempo nascosa.
In Pg XIX 84 nel parlar avvisai l'altro nascosto, l'interpretazione dell'aggettivo s'inserisce in un più ampio problema di esegesi, essendo strettamente legata non solo a quella di un'altra parola oscura dello stesso verso (altro), ma anche al valore che viene attribuito al notar del v. 90. Nascosto può avere il significato concreto di " celato ", " occulto ", se con altro s'intende la rimanente parte del corpo del penitente (o, in particolare, la bocca), com'è opinione della maggioranza dei commentatori moderni; se invece si dà ad altro un valore astratto (il discorso del papa Adriano V, o il suo contenuto, parzialmente sottinteso), l'aggettivo in esame equivale a " non comprensibile ", " oscuro ", " inespresso " (cfr. Parodi, Problemi I 228).
Un unico esempio della locuzione avverbiale ‛ di nascoso ', " segretamente ", " senza esser visto ", in Fiore CCVII 7: lo Schifo stava bene attento che Franchezza non potesse di nascoso entrar dentr'a la porta con sua gente.