DESSAY, Natalie (propr. Dessaix, Nathalie)
Cantante lirica francese, nata a Lione il 19 aprile 1965. Da adolescente ha studiato danza e ha iniziato la carriera come attrice, solo in seguito studiando canto e diplomandosi al conservatorio di Bordeaux nel 1985. La predisposizione per tutte le forme di teatro, che rende impossibile separare la cantante dall’attrice, rivela la sua capacità di affermarsi nel-l’ultimo ventennio tra le protagoniste – con Cecilia Bartoli (v.) e Anna Netrebko (v.) – del rinnovamento del teatro musicale moderno.
La sua carriera è iniziata come soprano leggero nel 1989, sfoggiando un timbro cristallino con una corposità nel registro centrale, appoggio, controllo e proiezione del fiato impeccabili, al pari della musicalità posta a governarli: ne risulta una linea di canto morbida e nitida nel dipanare ogni passaggio di coloratura (sino a toccare il la della quinta ottava). L’attrice si rivela invece nella dizione che valorizza ogni parola, nel fraseggio ricco di chiaroscuri, nel colore appropriato conferito a ogni accento.
Tra i ruoli più importanti della prima parte della carriera, quelli mozartiani (Elisa nel Re pastore, Zaïde, Blond chen e Konstanze nel Ratto dal serraglio, ma soprattutto la Regina della notte del Flauto magico, cantata nei principali teatri di tutto il mondo) e quelli straussiani (Aminta nella Donna silenziosa, Fiakermilli in Arabella, Sophie nel Cavaliere della rosa e soprattutto Zerbinetta in Arianna a Nasso, divenuto presto uno dei suoi cavalli di battaglia), ma in modo particolare Olympia, la bambola meccanica dei Contes d’Hoffmann di Jacques Offenbach, in cui la nitidezza della coloratura è tale da qualificarsi come fenomeno vocale (con l’aria conclusa da due trilli sul re sovracuto da cui la voce raggiunge il sol sovracuto facendo sentire una nota robusta e piena). A fianco di altri ruoli per soprano di colora-tura, come Adele nel Pipistrello di Johann Strauss, Le rossignol di Igor′ Stravinskij, Morgana in Alcina di Georg Friedrich Händel, è ancora nel repertorio francese che D. ha scritto pagine di riferimento in Lakmé di Léo Delibes, con Ophélie nell’Hamlet di Ambroise Thomas e nella Manon di Jules Massenet. Nell’opera italiana, ha interpretato innumerevoli volte sia Amina nella Sonnambula di Vincenzo Bellini, sia Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti, compresa la versione francese autografa donizettiana Lucie de Lammermoor, messa in scena all’Opéra di Lione nel 2001, della quale ha potuto cantare solo la prima recita per l’aggravarsi di una patologia alle corde vocali, risolta con un’operazione nel 2002.
Tra le opere nuove affrontate nella seconda parte della carriera (Roméo et Juliette di Charles Gounod nel 2005, Pamina nel Flauto magico nel 2006, Pelléas et Mélisande di Claude Debussy e Musetta nella Bohème di Giacomo Puccini nel 2009, Cleopatra nel Giulio Cesare di Händel nel 2011, Antonia nei Contes d’Hoffmann nel 2013) un posto del tutto particolare rivestono La figlia del reggimento di Donizetti (nel 2007 a Londra e Vienna e poi a New York e Parigi, in cui, nello spettacolo di Laurent Pelly e al fianco di Juan Diego Flórez, v., convivono le diverse corde espressive – patetica e comica – tanto nel gesto quanto nel canto) e la Traviata di Giuseppe Verdi (nel 2009 a Santa Fe, poi al Festival d’Aix-en-Provence e Vienna nel 2011 e a New York nel 2012), affrontata dopo una nuova serie di problemi fisici, in cui talune difficoltà cui andava incontro la tenuta della linea vocale si sono risolte con un’intensità d’accento in simbiosi con la resa scenica. Nel 2013 ha chiuso la carriera di cantante lirica dopo alcune recite di Manon a Tolosa, annunciando di voler continuare quella di attrice e di cantante leggera: tra l’altro, nel 2014 è stata a fianco di Michel Legrand per una serie di concerti (uno dei quali a Versailles) e per la trasposizione teatrale de Les parapluiesde Cherbourg al Théâtre du Châtelet di Parigi, e nel 2015 ha recitato in Und di Howard Barker al Théâtre Olympia di Tours.