Scrittrice francese (Ivanovo 1900 - Parigi 1999). Stabilitasi in Francia a otto anni, esordì con le brevi prose di Tropismes (1938; trad. it. 1959), cui sono seguiti i romanzi Portrait d'un inconnu (1948; trad. it. 1959), Martereau (1953; trad. it. 1966), Le planétarium (1959; trad. it. 1964), Les fruits d'or (1963; trad. it. 1964), Entre la vie et la mort (1968; trad. it. 1988), Vous les entendez (1972), Disent les imbéciles (1976), L'usage de la parole (1980; trad. it. 1990), Enfance (1983; trad. it. 1983), Tu ne t'aimes pas (1989; trad. it. 1996). La sua opera narrativa, per la quale Sartre coniò (1957) la definizione di "antiromanzo", ha precorso il rifiuto del romanzo e del personaggio tradizionale proprio del nouveau roman avvalendosi spesso della tecnica della "sottoconversazione", sorta di informe flusso verbale nel quale si fondono dialoghi, pensieri, notazioni del narratore; importanti sotto questo profilo sono le riflessioni teoriche sulla narrativa apparse tra il 1947 e il 1955 e raccolte in L'ère du soupçon (1956; trad. it. 1959). La S. fu anche autrice di testi teatrali (Le silence, 1964, trad. it. 1971; Le mensonge, 1967; Isma, ou celle qui s'appelle rien, 1970, trad. it. 1975; C'est beau, 1973, trad. it. 1975; Pour un oui ou pour un non, 1982); della sua produzione saggistica è da ricordare Paul Valéry et l'enfant d'éléphant. Flaubert le précurseur (1986; trad. it. 1992). Per la sua molteplice attività di romanziera, drammaturga e saggista gli furono conferiti numerosi riconoscimenti in Francia e all'estero. Nel 1996 con l'edizione delle CEuvres complètes, a cura di J.-Y. Tadié, la sua opera fu accolta nella Bibliothèque de la Pléiade dall'editore Gallimard. Fra i suoi ultimi lavori, il romanzo Ici (1995) e il dramma Ouvrez (1997).