CASSUTO, Nathan
Nato a Firenze l'11 ott. 1909 da Umberto e da Bice Corcos, si laureò nel 1933 presso la facoltà di medicina e nel 1937 prese la specializzazione in oculistica diventando assistente dei prof., L. Bardelli. Aveva intanto seguito i corsi del Collegio rabbinico, laureandosi nel 1938. A seguito delle leggi razziali, per il ritiro del passaporto, dovette rinunciare a una borsa di studio per gli Stati Uniti della Fondazione Rockfeller; tentò ancora di emigrare in Palestina con la famiglia (si era sposato nel 1934), ma le restrizioni all'immigrazione poste dalle autorità britanniche glielo impedirono. Accettò allora, nel 1939, la carica di vicerabbino capo presso la comunità ebraica di Milano, insegnando contemporaneamente lingua e pensiero ebraico nella locale scuola israelitica.
Nel 1943 ritornò a Firenze come rabbino capo. Qui riuscì a dare impulso alle languenti istituzioni ebraiche,specie alla istruzione dei giovani ebrei esclusi dalle scuole pubbliche; e insieme ad alcuni sacerdoti cattolici e ad altri volenterosi, provvide ad organizzare un Comitato di assistenza ai profughi. Con l'8 sett. 1943 e l'occupazione tedesca della città il C., messa al sicuro la famiglia presso il convento della Calza, si dedicò a convincere i correligionari a lasciare le proprie abitazioni, a nascondersi, a camuffare la loro identità con documenti e tessere falsi.
Si rendeva conto con lucidità che la situazione stava precipitando rapidamente. Firenze era divenuta, per la posizione geografica, un centro di smistamento importante per i profughi di tutte le nazionalità che dall'Europa e dall'Italia settentrionale cercavano di passare al Sud per attraversare le linee alleate. Il Comitato di assistenza ai profughi, di cui faceva parte, si occupava anche di fuggiaschi non ebrei in pericolo; era composto da pochissime persone fra le quali don Leto Casini, padre Cipriano, Raffaele Cantoni e Matilde Cassin. Si ritiene, ma l'ipotesi non trova conferma, che il C. tenesse in quel periodo Contatti con il Comitato di liberazione nazionale toscano e con le forze partigiane.
Il 26 nov. 1943 una pattuglia di S.S., messa sulle tracce del Comitato da un certo Marco Ischio che vi si era infiltrato, irruppe nella sede dell'Azione cattolica in via dei Pucci 2, dove il gruppo era riunito, e catturò il C. e gli altri presenti. Saputo dell'arresto, la moglie Anna Di Gioacchino si precipitò a Firenze e insieme al cognato Saul Campagnano e a R. Cantoni cercò di averne notizie e di preparare un piano per farlo liberare. I tre però, nel pomeriggio del 29, in piazza della Signoria furono arrestati dalle S.S. Dal carcere delle Murate di Firenze il C. fu trasferito a S. Vittore a Milano, dove la moglie che aveva chiesto di seguirlo lo raggiunse. Inviati al lager di Auschwitz, vi arrivarono il 6 febbr. 1944. Segnalazioni di testimoni indicano il C. prima nelle miniere di Jawiskowitz, poi a Monowitz, poi ancora a Jawiskowitz, utilizzato come medico oculista. Avvicinandosi le truppe sovietiche, i Tedeschi si ritirarono con i prigionieri verso Blechhammer dove giunsero il 21 genn. 1945. Alcuni giorni dopo il C. fu trasferito a Gross Rosen (Slesia) dove le sue tracce svaniscono. Si ritiene che sia stato ucciso poco dopo con gli altri compagni prima dell'arrivo delle truppe sovietiche.
La moglie, liberata a Terezin dagli Alleati il 9 maggio del 1945, tornò in Italia per proseguire poi per Gerusalemine dove si trovavano i suoi tre figli e i parenti superstiti.
Nella sua brevissima carriera scientifica il C. pubblicò diversi studi tra cui: Alcune osservazioni sul potere battericida del sangue in animali normali e in animali sottoposti a trattamento ipertermizzante, in Lo Sperimentale. Archivio di biologia normale e patologica, LXXXVI (1932), pp. 479-485(in collaborazione con G. Favilli); Il fenomeno di Sanarelli-Shwartzman nell'occhio e negli annessi oculari, ibid., LXXXVII (1933), pp. 191-200; Modificazioni della manifestazione delfenomeno di Sanarelli-Shwartzman in rapporto alle condizioni di permeabilità dei tessuti, ibid., pp. 211-226; Die Durch die Bipol. Bazillen verursachten Bindehautaffekionen, in Zeitschrift für Augenheilkunde, XCIII (1937), pp. 57-65; La tonoscopia retinica, Firenze 1938 (in collaborazione con F. Orzalesi, pref. di L. Bardelli).
Fonti e Bibl.: Firenze, Arch. dell'Ist. stor. della Resistenza in Toscana, Carte E. Artom, "Relazione di E. Artom al consiglio di amministr. della Comunità israelitica di Firenze, 18 maggio 1945"; Ibid., fondo Documentazione su clero e Resistenza, b. 1, Arch. Elia Della Costa, fasc. VII, "Memoria di don Leto Casini inerente l'assistenza prestata agli ebrei in Firenze nel momento più cruciale della discriminazione razziale, 9 marzo 1972"; Ibid., "The rabbi N. Cassuto", promemoria anon. e non datato; Milano, Arch. del Centro di document. ebraica contemporanea, "Testimonianza di A. Cassuto. Gerusalemme, 20 ag. 1947"; Ibid., "Testimonianza di M. Cassuto Salzmann, Gerusalemme, marzo 1948"; C. Roth, The History of the Jews of Italy, Philadelphia 1946, pp. 545 s.; A. Milano, Storia degli Ebrei in Italia, Torino 1963, pp. 405 s.; Deportazione e Resistenza, a cura del Centro di document. ebraica contemporanea di Milano, Firenze 1974, pp. 36 ss.