Scrittore statunitense (Salem, Massachusetts, 1804 - Plymouth, New Hampshire, 1864). Autore dallo stile misurato e rigoroso, specchio di quel riserbo puritano che nasconde drammatici conflitti e una visione tragica della vita, la sua opera sta alle origini del simbolismo americano e si snoda attorno al tema della colpa. Suoi capolavori sono The scarlet letter (1850) e il romanzo gotico The house of the seven gables (1851).
impiegato doganale, poi console a Liverpool (1853- 58); fece viaggi in Europa (1858-60). La tradizione dei progenitori puritani, persecutori di quaccheri e martirizzatori di streghe, sembra rivivere fantasticamente nella sua coscienza. Partecipò per un breve periodo all'esperimento di "Brook farm", la fattoria comunistica dei trascendentalisti, ma non condivise l'ottimismo utopistico di Emerson; fu semmai più vicino a Thoreau nell'interesse per il mondo della natura, giungendo però a risultati diversi.
Tutta la sua opera gravita intorno al problema della colpa, e tale problema si atteggia secondo le più varie situazioni nei numerosi racconti (Twice told tales, I e II serie, 1837, 1842; Mosses from an old manse, 1846), che formano la parte più bella della sua opera insieme con il romanzo già citato The scarlet letter. In seguito, il problema tornò a possederlo negli antichi termini fino a presentare le colpe dei padri riflesse sui figli e da essi scontate, nei due romanzi The house of the seven gables e Blithedale romance (1852). Un altro romanzo, The marble faun (1860), ispirato da un soggiorno a Roma (1857-58), è inferiore agli altri. Sono da ricordare anche libri di appunti sui viaggi (Note-books) e un diario in molti volumi. Nell'uso dei simboli, nella capacità di indagine, nella visione tragica della vita umana, si accosta a Melville (del quale fu amico).