nativo digitale
loc. s.le m. Chi è nato e cresciuto nell’epoca delle tecnologie digitali.
• Tra gli attuali giuristi, ancora pochissimi possono dirsi «nativi digitali», per semplici motivi generazionali. (Daniela Intravaia, Italia Oggi, 18 aprile 2013, p. 38) • E poi ancora l’Innovation Week, la mega fiera degli artigiani digitali che, per il secondo anno, raccoglierà a ottobre l’attenzione di migliaia di nativi digitali, non solo italiani. E poi l’effetto Sorrentino assicurato, l’after oscar, che convoglierà sulla Capitale tutti quei turisti curiosi di scoprire i luoghi vissuti da Jep Gambardella. (Camilla Mozzetti, Messaggero, 16 marzo 2014, p. 42, Cronaca di Roma) • Chiamiamoli pure nativi digitali, come dicono i sociologi. Sono ragazzi che hanno dai 10 ai 16 anni, vivono sempre (o quasi) connessi alla Rete, si incontrano sui social network, vedono clip su YouTube. Ma non si limitano ad abitare il pianeta internet. Anzi, quando devono scegliere il loro mezzo di comunicazione preferito, optano ancora per la vecchia, cara tv. (Giacomo Gambassi, Avvenire, 20 marzo 2016, p. 28, Agorà).
- Composto dal s. m. nativo e dall’agg. digitale, ricalcando l’espressione ingl. digital native, coniata nel 2001 dallo scrittore statunitense Marc Prensky.
- Già attestato nella Stampa del 1° febbraio 2008, p. 23, Cronache Italiane (Daniela Daniele).
> aborigeno digitale, cyber-generazione, immigrante digitale, immigrato digitale, migrante digitale.