naturalmente
Compare una sola volta nel Paradiso e con discreta frequenza, nel Convivio, col significato di " conformemente alla propria natura ", " per disposizione naturale ", " secondo le leggi di natura ", " per natura " (sono da vedere le locuzioni ‛ per natura ', ‛ di natura ', che hanno valore analogo a quello dell'avverbio n.: v. NATURA). In genere, per dar conto dell'uso di n., bisogna tener presenti le varie accezioni del termine ‛ natura '.
Alla ‛ natura ' intesa come principio intrinseco e costitutivo dell'essere di ciascuna cosa fa riferimento Cv I XIII 6 ciascuna cosa studia naturalmente a la sua conservazione (cfr. Boezio Cons. phil. III XI 34 " Quare nihil est quod ullo modo queas dubitare cuncta quae sunt appetere naturaliter constantiam permanendi, devitare perniciem "), cui fa riscontro l'assioma scolastico di II VII 9 naturalmente l'uno contrario fugge l'altro (un'enunciazione di esso limitata agli animali è in IV XXII 5).
In particolare, l'anima umana, forma sustanziale (III II 4), desidera permanere nell'essere; tale desiderio è radicato nella sua stessa natura; perciò essa tende a unirsi a Dio, fonte dell'essere secondo il contesto neoplatonico del Liber de causis; secondariamente, essa tende a unirsi alle cose in ragione della maggiore o minore bontà divina - conosciuta dall'uomo - di cui partecipano: §§ 7-8 l'anima umana essere vuole naturalmente con tutto desiderio... naturalmente disia e vuole essere a Dio unita per lo suo essere fortificare. E però che ne le bontadi de la natura [e] de la ragione si mostra la divina [bontà], viene che naturalmente l'anima umana con quelle per via spirituale si unisce, tanto più tosto e più forte quanto quelle più appaiono perfette (cfr. IV XXII 8 [l'uomo] amando sé principalmente, e per sé l'altre cose, e amando di sé la migliore parte più, manifesto è che più ama l'animo che 'l corpo o che altra cosa: lo quale animo naturalmente più che altra cosa dee amare. Al contrario, le ricchezze sono naturalmente... vili [X 10], pur essendo in sé stesse perfette [XI 4], perché meno ritengono della bontà divina, e occupano perciò un grado infimo nella gerarchia degli esseri).
In Cv I I 1 Si come dice lo Filosofo nel principio de la Prima Filosofia, tutti li uomini naturalmente desiderano di sapere ... tutti naturalmente al suo [della scienza] desiderio remo subietti (cfr. Aristotele Metaph. I 1, 980a 21 " Omnes homines natura scire desiderant "), D. afferma che per sua " natura propria e sostanziale " (Nardi) l'uomo tende alla perfezione (come del resto ogni sostanza: III XV 3 ciascuna cosa naturalmente disia la sua perfezione); e poiché la scienza è l'ultima perfezione de la nostra anima (I I 1), tutti gli uomini tendono alla scienza " per natura " (analogamente, in IV VI 8, il fine, che ciascuno disia naturalmente è stato mostrato da Aristotele); nel contempo, l'uomo non può desiderare di conoscere ciò che trascende le possibilità naturali: III XV 10 con ciò sia cosa che conoscere di Dio e di certe altre cose quello esse sono non sia possibile a la nostra natura, quello... naturalmente non è desiderato di sapere. Per il sintagma di I V 11 (essere ordinato. naturalmente a fare qualcosa), cfr. Tomm. Exp. Ethic. Nic. I lect. X " Multo... magis inconveniens est, quod sit otiosum et frustra id quod est secundum naturam, quod est ordinatum ratione divina, quam id quod est ordinatum ratione humana. Cum igitur homo sit aliquid existens secundum naturam, impossibile est, quod sit naturaliter otiosus quasi non habens propriam operationem. Est igitur aliqua operatio hominis propria, sicut eorum quae ei accidunt. Cuius causa est, quia unumquodque, vel naturale vel artificiale, est per aliquam formam, quae est alicuius operationis principium. Unde sicut unaquaeque res habet proprium esse per suam formam, ita etiam habet propriam operationem ".
Nell'ambito della conoscenza, l'attitudine o disposizione naturale dell'uomo è di procedere dal più noto al meno noto: II I 13 questa via di conoscere è in noi naturalmente innata (D. richiama la Fisica di Aristotele [I I, 184a 16], ma quest'affermazione sta alla base della dottrina della scienza di Analytica posteriora [I I, 71a 1 ss.]).
Alla natura complessa dell'uomo e alle forme di essere in lui presenti fa riferimento III III 6 [l'uomo] per la natura del simplice corpo... naturalmente ama l'andare in giuso... Per la natura... del corpo misto, ama lo luogo de la sua generazione, e ancora lo tempo; e però ciascuno naturalmente è di più virtuoso corpo ne lo luogo dove è generato e nel tempo de la sua generazione che in altro. In VIII 17 certi vizii sono ne l'uomo a li quali naturalmente elli è disposto, si tratta dei vizi innati, cioè connaturali, ai quali ciascuno è portato dalla particolare disposizione temperamentale.
Che l'uomo sia per natura animale sociale è affermato in IV IV 1 (l'uomo è naturalmente compagnevole animale) sulla base di Aristotele Polit. I I, 1253a 2; che l'amicizia abbia fondamento naturale è più volte ribadito: I I 8 ciascuno uomo a ciascun uomo naturalmente è amico, e cfr. III XI 7, If XI 56; per l'occorrenza di I XII 3 naturalmente la prossimitade e la bontade sono cagioni d'amore generativo, v. CAGIONE; a essa è accostabile IV I 2 le cose congiunte comunicano naturalmente intra sé le loro qualitadi. Cfr. I X 6 lo qual [il volgare] naturalmente e accidentalmente amo e ho amato, " per natura, come ciascun uomo; e per avere imparato a servirsene come strumento letterario " (Chiappelli).
In IV XXIV 15 (naturalmente vedemo ciascuno figlio più mirare a le vestigie de li paterni piedi che a l'altre) il discorso verte sull'obbedienza, qualità ‛ naturale ' dell'adolescenza; ne segue che la disposizione a seguire l'esempio paterno è conforme alla buona natura. Meno forte il valore del termine in III XI 1 naturalmente le lode danno desiderio di conoscere la persona laudata: " di solito ", " per lo più ".
In Pd XXII 104 qua giù [sulla terra] dove si monta e cala / naturalmente, il termine vale " secondo le normali leggi fisiche, e con mezzi ‛ naturali ' " (Mattalia).