NAUCELLIO (Naucellius)
Poeta romano che fu ritratto settantenne, intorno al 375-380 d. C., dal pittore Lucillus (v. vol. iv, p. 721), quadro che lo stesso poeta descrive in uno dei suoi epigrammi (Naucelli, Epigrammata Bobiensia, 8, 1 ss.).
Iunius o Iulius Naucellius, nato a Siracusa, venne da giovane a Roma dove sposò una Sabina, da cui ebbe il figlio Sabino; di altri figli parla Simmaco (Epist., iii, 14) che indirizza alcune lettere a N. intorno al 400 d. C. Il poeta aveva praedia a Spoleto. Della morte del poeta si ha notizia in Simmaco (Epist., ix, 50).
Bibl.: Munari, Epigrammata Bobiensia, II, Roma 1955, p. 23 ss.; S. Mariotti, in Annali Scuola Norm. Sup. di Pisa, serie II, 27, 1958, p. 123 ss.; id., in Pauly-Wissowa, Suppl. IX, 1962, cc. 390-391; 411-415; anche W. Speye, Naucellius und seine Kreis, Monaco 1959, p. 66.