NAUFRAGARE: AVERE O ESSERE?
Il verbo naufragare nei tempi composti va usato esclusivamente con l’ausiliare essere in quasi tutti i suoi significati:
– ‘fare naufragio’, riferito a nave o imbarcazione che affonda per avaria o per collisione
Un’altra imbarcazione, con circa seicento persone a bordo, è naufragata («La Repubblica»)
– ‘fallire’, detto di impresa, iniziativa, azienda o simili
il colosso Aig è naufragato perché aveva venduto troppi Cds a garanzia di titoli («Corriere della Sera»)
nel soggiorno di Rinaldi il discorso era naufragato sulle solite questions (E. Brizzi, Jack Frusciante è uscito dal gruppo)
Il matrimonio di Marina e Giorgio è naufragato dopo due mesi
– ‘andare in rovina’, soprattutto in senso morale
Questo suppone che io non sono naufragato e che tutto ciò altro non è che un sogno (G. Parise, E la testa diventa una radio a galena)
Si usa preferibilmente con l’ausiliare avere solo quando ha il significato di ‘fare naufragio’, riferito alle persone imbarcate (in questo caso l’uso di essere è meno comune)
I pescatori che hanno naufragato ieri notte sono tutti salvi
In molti hanno naufragato nelle acque del Triangolo delle Bermude.
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