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naufragio

di Sergio Parmentola - Enciclopedia dei ragazzi (2006)
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Naufragio

Sergio Parmentola

Andare a picco nel lontano passato e nel presente

Il termine naufragio deriva dalle parole latine navis («nave») e frango («rompo»), e indica l’affondamento di una nave a causa di ogni tipo di incidente, come avarie, collisioni, incendi, tempeste. I naufragi erano più frequenti nell’antichità, quando le imbarcazioni erano meno solide, ma sono più disastrosi oggi, perché sulle navi viaggiano più passeggeri e perché molte di esse trasportano sostanze inquinanti, come il petrolio

Ieri e oggi

Spesso i naufragi sono provocati da errori dei navigatori, che effettuano manovre avventate o non tengono nel dovuto conto le cattive condizioni del mare e del tempo (nebbia, tempeste, uragani), o la presenza di ostacoli alla navigazione (scogli, iceberg). Anche il carico eccessivo delle imbarcazioni facilita gli incidenti: è il caso dei naufragi di ‘carrette’ del mare, che trasportano un numero eccessivo di clandestini dai paesi poveri al mondo ricco. Un tempo anche l’imprecisione delle carte nautiche e l’insufficiente illuminazione delle coste rendevano più pericolosa la navigazione.

Nell’antichità navigare era sempre un’impresa rischiosa: si credeva che i naufragi fossero punizioni delle divinità per le colpe dei navigatori. Oggi il numero dei naufragi si è ridotto, perché le navi sono più solide e dotate di dispositivi di sicurezza sofisticati (radar, sonar, radiofari), i sistemi di comunicazione con i porti sono migliorati e le previsioni meteorologiche sono diventate più precise.

I fondali marini

Paradossalmente, i naufragi hanno avuto talvolta anche conseguenze positive: per esempio hanno depositato sul fondo dei mari numerose testimonianze e opere d’arte del passato. Le operazioni di recupero hanno portato alla luce antiche imbarcazioni di cui si avevano solo le descrizioni, spesso sommarie, contenute nei libri. Oggi sono disponibili sofisticate tecniche di ricerca, recupero e restauro dei relitti, con strumenti come il sonar, per identificarli, e le pompe per ripulirli dai sedimenti marini. Un recente ritrovamento di importanza mondiale, avvenuto nella laguna di Venezia, nel 2001, è stato quello dell’unico esemplare finora recuperato di galea del secolo 14° (benché in questo caso non si è trattato di un naufragio, ma di una delle navi ancorate al fondo per sostenere il terreno di un’isola che minacciava di cedere). I fondali marini, particolarmente quelli del Mediterraneo, sono ricchi di reperti archeologici spesso scoperti per caso. Sul fondo degli oceani rimangono ancora tesori e carichi d’oro, d’argento e pietre preziose, trasportati nel 16°, 17° e 18° secolo dai galeoni spagnoli e portoghesi, o dalle navi dei pirati che li attaccavano rubandone il bottino.

Uno dei naufragi più famosi dell’età contemporanea è stato, nel 1912, quello del Titanic, un lussuoso transatlantico da crociera. Il Titanic affondò, nel suo viaggio di inaugurazione, nei pressi di Terranova per la collisione con un iceberg, provocando la morte di circa 1.500 passeggeri. Il relitto è stato individuato nel 1985 a 3.810 m di profondità. Negli anni Novanta sono stati compiuti alcuni tentativi di recupero, ma si è riusciti a portare a galla, grazie all’uso di sommergibili-robot capaci di lavorare a elevatissime profondità, soltanto qualche pezzo dello scafo. I sonar hanno consentito comunque di identificare le falle e spiegare la dinamica dell’incidente.

Le guerre

Durante le guerre mondiali sono stati moltissimi gli affondamenti di imbarcazioni: nel 1915 fece scalpore l’affondamento da parte di un sommergibile tedesco del Lusitania, un transatlantico su cui viaggiava un centinaio di cittadini americani, quando gli USA non erano ancora entrati in guerra. Nella Seconda guerra mondiale furono importanti gli abbattimenti da parte inglese delle corazzate tedesche Bismarck, nel 1941, e Tirpitz, nel 1944. I naufragi, d’altronde, hanno sempre avuto un’importanza rilevante nei conflitti: nel 1588, per esempio, l’affondamento delle pesanti navi della Invincibile Armata spagnola di Filippo II, provocato in larga misura dalle tempeste, fu decisivo nella sconfitta contro le più agili e leggere navi inglesi della regina Elisabetta.

Un naufragio recente è stato quello del sottomarino nucleare russo Kursk, affondato per avaria nel 2000, provocando la morte dell’equipaggio formato da 118 marinai. Si è concluso bene, invece, un analogo episodio avvenuto nell’agosto 2005. Il batiscafo russo AS-28 era rimasto impigliato nei cavi di un radar sottomarino a 190 m di profondità, ma dopo 76 ore un sottomarino-robot inglese è riuscito a tranciare il cavo, consentendo al batiscafo di riemergere e all’equipaggio di salvarsi.

Vedi anche
Titanic Grande transatlantico inglese, celebre nella storia marinara per il suo tragico naufragio in seguito a urto contro un iceberg nel viaggio inaugurale (Atlantico settentrionale, 14 aprile 1912) con la perdita di circa 1500 persone. Il disastro diede l’avvio agli accordi internazionali per la protezione ... Robinson Crusoe Marinaio protagonista del romanzo La vita e le straordinarie, sorprendenti avventure di Robinson Crusoe (1719) di D. Defoe. Dopo il naufragio, Robinson Crusoe, che è anche il prototipo del pioniere anglosassone, vive per 28 anni su un'isola deserta; con la sua ingegnosità e aiutato da Venerdì, il buon ... Il Cavaliere Cifar Opera anonima di cavalleria (Historia del caballero de Dios que havéa por nombre Cifar). Pubblicata a Siviglia nel 1532, fu composta probabilmente tra il 1299 e il 1321. Ai motivi cavallereschi s’intrecciano leggende, avventure, naufragi, incantesimi ed elementi didascalici. Personaggio caratteristico ... Mar Adriatico Bacino del Mare Mediterraneo, fra la penisola italiana a occidente e la Penisola Balcanica a oriente. Occupa la depressione tra l’Appennino e le Alpi Dinariche, è lungo circa 800 km e largo da 90 a 220 km; si estende tra 40° e 46° lat. N e tra 12° e 20° long. E, con una superficie di circa 132.000 km2 ...
Categorie
  • TRASPORTI MARITTIMI E FLUVIALI in Trasporti
Altri risultati per naufragio
  • NAUFRAGIO
    Enciclopedia Italiana (1934)
    (fr. naufrage; sp. naufragio; ted. Schiffbruch; ingl. wreck) Fulvio MAROI Michele Vocino Secondo l'etimologia della parola dovrebbe intendersi per naufragio la rottura della carena d'una nave e la conseguente sommersione e perdita di questa, ma nell'uso s'intende qualsiasi perdita di nave, sia se ...
Vocabolario
naufràgio
naufragio naufràgio s. m. [dal lat. naufragium, comp. di navis «nave» e tema di frangĕre «rompere»]. – 1. Sommersione o perdita totale di una nave per grave avaria del suo scafo, dovuta all’azione degli elementi naturali, a urto contro...
naufragare
naufragare v. intr. [dal lat. tardo naufragare; v. naufragio] (io nàufrago, tu nàufraghi, ecc.; aus. essere e avere). – 1. Fare naufragio, riferito sia a nave o imbarcazione che affonda per grave avaria, per collisione, per incendio, per...
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