NAUMBURG
(od. Naumburg an der Saale; Nuenburg, Neuenburgensis civitas nei docc. medievali)
Città della Germania, situata nel Land Sassonia-Anhalt, nei pressi della sponda destra del fiume Saale nel punto di confluenza dell'Unstrut.Il margravio Ekkehard I (m. nel 1002), uno dei più potenti principi tedeschi del suo tempo, trasferì a N. la sede della sua famiglia - precedentemente eretta a Kleinjena, sulla sponda opposta della Saale - e intorno al 1000 fece costruire in quest'area, in origine abitata probabilmente da slavi, un nuovo castello (non conservato, del quale è nota l'ubicazione), da cui discende il nome di Naumburg. A E di tale castello viene menzionata nel 1021 una prepositura di nuova fondazione (St. Marien), nella zona della corte bassa, dove a quell'epoca doveva già esistere anche un insediamento. Alla fine del 1028 papa Giovanni XIX (1024-1032) autorizzò il trasferimento della sede episcopale da Zeitz a N.; all'epoca venne eretto un duomo protoromanico, a pochi metri a E della citata prepositura, che venne sacrificato nella prima metà del sec. 13° a una nuova costruzione.Sin dal 1033 ai mercanti che si insediavano nella città venne garantita la libertà di commercio; a E del c.d. recinto del duomo sorgeva oramai la città con il mercato e con una propria chiesa. Su un'altura a N-O del duomo, all'esterno del c.d. recinto, venne eretta nella prima metà del sec. 11° un'abbazia - non conservata - nella quale si insediarono i Benedettini provenienti da St. Maria und St. Georg a Kleinjena, monastero di proprietà degli Ekkehardinger, che veniva così trasferito a Naumburg. Il Moritzkloster, di cui non si conosce l'epoca di fondazione, impiantato anch'esso su di un'altura all'esterno del c.d. recinto del duomo, a S-O, fu dapprima occupato da monaci e monache benedettini e poi, nel 1119, trasformato in una fondazione di Canonici regolari di s. Agostino; alcune parti della chiesa monastica di questo periodo vennero inglobate nella nuova costruzione eretta tra 15° e 16° secolo. Tanto il duomo quanto la città con i due monasteri possedevano proprie fortificazioni.Nel Medioevo, signore di N. fu il vescovo sino al termine del sec. 13°, quando si affermò un'amministrazione cittadina autonoma, rispetto alla quale il c.d. recinto del duomo restò indipendente giurisdizionalmente e amministrativamente fino in età moderna. Il suo centro era costituito dall'edificio protoromanico del duomo (od. St. Peter und Paul), del quale, grazie agli scavi condotti nel 1961-1965, è stato ricostruito l'impianto basilicale: tre navate con copertura piana, crociera non isolata, coro orientale quadrato con abside semicircolare, due nicchie in ciascuna delle pareti del coro, absidiole nella parete est del transetto, la navata centrale di tre campate quadrate e le laterali di sei e a O, fra torri quadrate, una terminazione rettilinea che racchiudeva un coro absidato con cripta. Nel coro orientale venne inserita nel 1160-1170 ca. una cripta 'a sala' a tre campate - dotata di una decorazione architettonica di alta qualità, derivante dall'abbaziale benedettina di St. Peter und St. Paul a Königslutter, in Bassa Sassonia - che costituisce l'unica struttura del duomo protoromanico che in parte si sia conservata; l'abside che la chiudeva a E venne demolita intorno al 1210-1220 per ampliare di due campate, con annessa abside, la cripta, che nella stessa epoca subì anche verso O un'estensione di due campate.A O si trovava la prepositura di St. Marien, chiesa monastica del castello e chiesa sepolcrale degli Ekkehardinger, poi sacrificata alla costruzione del coro occidentale del duomo gotico. Dell'edificio originario si conservano le pareti esterne di due delle torri orientali che affiancavano il coro, successivamente integrate nei piani inferiori delle torri occidentali del duomo; benché l'impianto della chiesa ad aula sia stato indagato archeologicamente, non si sono potute ricostruire soluzioni di chiusura a E e a O.La nuova costruzione duecentesca del duomo, di dimensioni maggiori della precedente, venne iniziata intorno al 1210, ma la prima menzione nei documenti risale al 1213. Fino alla metà del sec. 13° venne edificato, ancora in forme tardoromaniche, il corpo longitudinale basilicale a tre navate con transetto coperto a volte, in sistema legato, con un'abside semicircolare a chiusura del coro, affiancato da absidiole aperte ai piani inferiori delle torri orientali. La fabbrica tardoromanica è contraddistinta all'esterno da un'articolazione formata da finestre con arco a pieno centro, fregi di archetti, sempre a tutto sesto, sotto l'attacco del tetto, lesene e contrafforti semplici e robusti che terminano sotto lo spiovente delle navate laterali.Verso il 1250-1260 venne costruito il coro occidentale, che presenta i modi dell'architettura protogotica della Germania centrale con grandi finestre a traforo, contrafforti coronati da massicci pinnacoli e un fregio a fogliami sotto l'attacco del tetto. Le figure dei doccioni, il monaco, la monaca e animali, sono opere del Maestro di Naumburg. All'interno, il corpo longitudinale è delimitato a E dal poderoso jubé tardoromanico, il più antico dei jubés 'a sala' tedeschi, quasi integralmente conservato, mentre a O si trova il c.d. jubé occidentale, una struttura con funzione di portale d'accesso al coro, sfarzosamente decorata.La decorazione architettonica del corpo longitudinale del duomo mostra motivi tardoromanici a girali e palmette, di influsso mediorenano e di alta qualità artistica. Una particolare menzione merita il timpano in stucco con la raffigurazione dell'Agnus Dei nel portale che dal coro orientale immette nella torre nordorientale. Nella cappella della torre nordoccidentale, dedicata a s. Elisabetta d'Ungheria, si trova una statua che costituisce la più antica immagine conosciuta della santa, realizzata subito dopo la sua canonizzazione nel 1235.Il c.d. jubé occidentale va annoverato tra le più importanti opere dell'architettura e scultura medievali in Germania. La fronte con il portale, in cui un atrio è reso illusivamente a rilievo sulla parete, è abilmente articolata; nel quadrilobo del timpano una Maiestas Domini fra due angeli con strumenti di martirio, realizzata in stucco e affresco, allude al Giudizio universale, mentre le figure del portale - Cristo crocifisso affiancato dalla Vergine e dall'apostolo Giovanni, difficilmente superabili quanto a realismo e pathos - e il fregio scolpito illustrano la Passione di Cristo; tutte queste sculture erano policrome fin nei minimi dettagli, come attestano indagini ancora non pubblicate, che hanno registrato numerosi strati di pittura (gli ultimi risalenti al restauro degli anni 1874-1878).È convinzione generale che al Maestro di N. si debba, oltre all'ideazione e in gran parte l'esecuzione delle sculture, anche la realizzazione dell'architettura del c.d. jubé occidentale e del coro ovest del duomo. Formatosi nei cantieri delle cattedrali gotiche nella Francia settentrionale, verosimilmente a Notre-Dame a Reims, Notre-Dame a Noyon, Notre-Dame ad Amiens e Saint-Etienne a Metz, ma anche a Notre-Dame a Strasburgo, egli fu poi attivo nel duomo di St. Martin und St. Stephan a Magonza - realizzando anche, per il medesimo duomo, il S. Martino a cavallo conservato nella parrocchiale di St. Martin a Bassenheim (Renania-Palatinato) - e forse anche nel duomo di St. Johannes der Täufer und St. Laurentius a Merseburg (Sassonia-Anhalt), nonché, infine, a N. e probabilmente anche nel duomo di St. Johannes Evangelista und Donatus a Meissen (Sassonia).Il coro occidentale del duomo di N. è un capolavoro dell'architettura protogotica tedesca, il cui stile indica chiaramente la conoscenza del Gotico maturo della Francia settentrionale, convertito tuttavia a un sentire proprio alla Germania centrale: basta osservare per es. come le orizzontali dell'alta fascia dello zoccolo vengano sottolineate attraverso il passaggio a muro interno, finemente articolato, o confrontare le finestre ancora inquadrate da tratti parietali e i loro trafori intagliati in lastre di pietra con il repertorio formale francese coevo, già molto più evoluto. Dal passaggio a muro che percorre i 5/8 di poligono del coro, a m 4 ca. di altezza, sono accessibili le finestre e le statue dei fondatori, addossate alle membrature. Le finestre sud, nord-ovest e nord accolgono il più antico ciclo di vetrate medievali conservato in Germania, risalente agli anni intorno al 1260, sostanzialmente integro e di altissimo livello artistico, raffigurante santi, apostoli vittoriosi sui loro persecutori e sante. In esse è rappresentata una variante ricca di vigore dello Zackenstil, che sottolinea l'aspetto plastico, impensabile senza il modello delle sculture create poco prima dal Maestro di Naumburg.Il coro occidentale gode di rinomanza mondiale per la presenza delle dodici figure monolitiche stanti - in calcare - dei fondatori, attribuite con certezza al Maestro di N.: da S-E verso N-E la contessa Gerburg, il conte Konrad, il margravio Hermann e la consorte Reglindis, i conti Dietmar, Syzzo di Turingia, Wilhelm di Camburg e Thimo di Kisteritz, il margravio Ekkehard II e la consorte Uta, le contesse Gepa o Berchta o Adelheid e il conte Dietrich, tutti venerati come fondatori del duomo protoromanico di Naumburg. Questi personaggi erano già morti da centocinquanta-duecento anni quando vennero erette le loro statue. Non si tratta dunque di ritratti, sebbene siano stati considerati come tali, bensì di figure incarnanti il ceto dominante alla metà del sec. 13°, abbigliate secondo la moda dell'epoca; nella caratterizzazione individuale, tuttavia, si fece ricorso a ciò che si conosceva della vita e delle imprese di ognuno dei personaggi. La singolare collocazione di raffigurazioni di rappresentanti laici dell'alta nobiltà nel presbiterio di una chiesa e a un'altezza generalmente riservata ai soli santi è forse spiegabile in rapporto all'equiparazione, allora corrente, tra i grandi fondatori e i santi; presso queste statue si svolgevano uffici liturgici nei giorni in cui i fondatori venivano commemorati, come altrove si faceva presso le tombe. I sepolcri di questi personaggi dovettero essere rimossi in parte o del tutto, per poter porre le fondamenta del duomo duecentesco.Le sculture e gli ornati del c.d. jubé occidentale, così come le statue dei fondatori, colpiscono anche per l'estrema fedeltà nell'individualizzazione e nella riproduzione del reale fin nei particolari, che si manifesta tanto nelle fisionomie quanto nei gesti, negli atteggiamenti e nelle vesti, corrispondenti alla moda della metà del 13° secolo.Anche nel coro orientale si sono conservate sculture notevoli, tra cui un diacono-leggio dal viso fortemente danneggiato e in parte rifatto, stilisticamente prossimo alle figure dei fondatori, e la tomba del vescovo Dietrich II di N. (m. nel 1272), committente del coro occidentale, che mostra già i tratti stilistici delle sette statue realizzate dopo il 1268 dal Maestro di N., o dalla sua bottega, nell'atrio del portale e all'interno del duomo di St. Johannes Evangelista und Donatus a Meissen. Nel coro orientale, che venne allungato di mezza campata in stile gotico maturo e dotato di chiusura poligonale a 6/10 nel 1330 ca., sono di grande interesse artistico tanto gli stalli del coro - con il Viersitz del 1260 ca. e i seggi trecenteschi rielaborati nel sec. 16° - quanto le vetrate dipinte, per gran parte originali, di quattro finestre: nelle due vetrate al vertice, risalenti all'epoca di costruzione, ovvero al 1330-1340 ca., accanto ad architetture si trovano raffigurate le Vergini sagge e le vergini stolte.In prossimità del duomo, in direzione S, è situata la Dreikönigskapelle, consacrata nel 1417, che era stata preceduta da un edificio protoromanico, cappella privata dei vescovi, indagato archeologicamente nel 1965; ancora più a S è conservato il coro della collegiata di St. Marien, consacrata nel 1343.Della cinta muraria della città, che risulta fortificata dall'ultimo quarto del sec. 13°, resta testimonianza in considerevoli tratti delle mura tardomedievali, con torri e bastioni della seconda metà del sec. 15°.
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