NAUPORTO (Nauportus)
Località situata sulla strada che da Aquileia, per le Alpi Giulie, si dirigeva a Celeia e Petovio, nelle regioni del Danubio. La sua posizione va identificata con sicurezza a Oberlaibach. Il suo nome derivò dalla leggenda secondo la quale gli Argonauti, dopo aver fatto risalire dal Ponto fin qui la loro nave per via fluviale, la recarono di qui sulle spalle fino a scendere di nuovo sull'Adriatico. La leggenda aveva la sua base nel fatto, attestatoci da Strabone, che le merci dirette per la strada Aquileia-Siscia venivano portate fino a Nauporto su carri, poi a Nauporto venivano caricate sulle barche che, per il Corcora (oggi la Lubiana, che Plinio chiama con lo stesso nome di Nauporto) e la Sava, scendevano al Danubio. Originariamente centro dei Taurisci, Nauporto fu dai Romani ordinato a vico instar municipii: i suoi magistrati erano dei magistri vici. Durante la guerra dalmatico-pannonica del tempo di Augusto fu saccheggiato. Esso era allora entro i confini della Pannonia; più tardi, forse dal tempo dei Flavî. spostato verso oriente il confine d'Italia, entrò a far parte di questa nella decima regione augustea. D'altronde la sua importanza diminuì di assai dopo la fondazione e lo sviluppo di Emona, dalla quale esso distava dodici miglia. Presso Nauporto, guardato da un poderoso castello quadrato, correva il limes delle Alpi Giulie.
Bibl.: Corp. Inscr. Lat., III, p. 483; per i confini della X regione augustea da questo lato: A. Calderini, Aquileia romana, Milano [1930], p. 241.