NAUTODICI (ναυτοδίκαι)
Magistratura dell'antica Atene: erano dei giudici creati dopo che il commercio marittimo ateniese ebbe acquistato grande importanza, per decidere le cause dei commercianti (ἔμποροι) e per giudicare le cause promosse con la γραϕὴ ξενίας contro quelli che si erano abusivamente arrogati il diritto di cittadinanza. Probabilmente, se la notizia è esatta, del che qualcuno dubita, l'unione di questi due uffici altrimenti non bene comprensibile derivò dal fatto che ἔμποροι stranieri esercitavano il commercio arrogandosi diritti spettanti solo ai cittadini. Non sappiamo con precisione il numero dei nautodici né il modo con cui venivano eletti; si può supporre, confrontando con altri uffici simili, che fossero 10, eletti per sorte da ogni singola tribù.
L'istituzione dei nautodici durò al massimo fino ai primi del sec. IV; ai tempi di Demostene non esistevano più, e il loro ufficio era assolto dai tesmoteti.
Bibl.: J. H. Lipsius, Das attische Recht und Rechtsverfahren, I, Lipsia 1905, p. 86 segg.; G. De Sanctis, 'Ατυίς, 2ª ed., Torino 1912, p. 153; U. E. Paoli, Studi di diritto attico, Firenze 1930, pp. 111-112; U. E. Paoli, Studi sul processo attico, ivi 1933, pp. 185-86.