navicare
È usato, nel senso proprio di ," andar per mare ", con costrutto assoluto: in inverno i Viniziani ‛ rimpalmano ' i legni lor non sani, / ché navicar non ponno (If XXI 10); Il marinaio... tuttor navicando / va per lo mar (Fiore LVI 1; cfr. anche XXXIII 6). L'infinito sostantivato in Cv IV IX 13 pescare pare aver parentela col navicare. Costruito transitivamente vale " solcare ", " attraversare ": Venimmo poi in sul lito diserto, / che mai non vide navicar sue acque / omo, che di tornar sia poscia esperto (Pg I 131).
Ancora nel Purgatorio, il participio presente sostantivato indica, secondo il Buti, " li marinai e mercatanti che vanno per mare "; ma tutto il contesto Era già l'ora che volge il disio / ai navicanti e 'ntenerisce il core / lo dì c'han detto ai dolci amici addio (VIII 2) - suggerisce di allargare il riferimento a quanti sono costretti a lasciare la terra natia.