naxaliti
s. m. pl. – Nato nel 1967 da un’azione di resistenza della popolazione del villaggio di Naxalbari (nel distretto rurale di Darjeeling, nel Nord dello Stato indiano del Bengala occidentale) contro le sopraffazioni dei proprietari terrieri locali, il movimento naxalita (marxista rivoluzionario d’ispirazione maoista) si è esteso a tutto lo Stato, radicandosi soprattutto nella capitale Calcutta. Alla fine degli anni Novanta e nel decennio successivo i movimenti naxaliti hanno attraversato un processo di consolidamento e di diffusione in aree sempre più ampie del Paese. Il segnale più evidente della nuova pericolosità del movimento si è avuto nell’ottobre 2003 con un attentato diretto contro il capo ministro dell’Andhra Pradesh, Chandrababu Naidu, riuscito a salvarsi. L’anno successivo (2004) i due gruppi naxaliti più importanti si sono uniti dando origine al Communist party of India-Maoist (CPI-Maoist) e alla sua ala armata. Da allora la crescente capacità operativa del CPI-Maoist si è manifestata in una serie di azioni armate sempre più frequenti, audaci e spettacolari per le quali i naxaliti sono considerati la maggiore singola minaccia alla stabilità interna dell’India e alla cultura democratica.