NEARCHOS (Νέαρχος, Nearchus)
2°. - Pittore greco, di età non determinabile, ricordato da Plinio (Nat. hist., xxxv, 141) tra i pittori "primis proximi" per aver dipinto un'Afrodite fra le Cariti e gli Eroti, un Eracle triste nella crisi del pentimento dopo la pazzia. Secondo la tradizione manoscritta dei codici (B nearchus; R nicarcus; V nicaearcus) il nome potrebbe essere emendato in Nikarchos. Plinio, nel catalogo delle pittrici (Nat. hist., xxxv, 147), lo considera padre e maestro di Aristarete.
Bibl.: J. Overbeck, Schriftquellen, 2153 s.; H. Brunn, Gesch. d. griech. Künstler, Stoccarda 1889, II, p. 300; E. Pfuhl, Malerei u. Zeichnung, Monaco 1923, II, p. 918; A. Rumpf, in Thieme-Becker, XXV, 1931, p. 370; G. Lippold, in Pauly-Wissowa, XVI, 2, 1935, c. 2155, s. v., n. 5.