necrosi
Morte cellulare non geneticamente programmata (al contrario dell’apoptosi). Le cellule che muoiono attraverso un processo necrotico hanno generalmente subito un danno considerevole e manifestano modificazioni precise della loro morfologia. Esse aumentano, infatti, le loro dimensioni, scoppiano e rilasciano il loro contenuto danneggiando spesso le cellule vicine e innescando un processo infiammatorio. La cellula è capace di adattarsi metabolicamente e strutturalmente ai cambiamenti e agli stress dell’ambiente. Le normali modificazioni associate a questo adattamento vengono denominate lesioni subletali e sono caratterizzate da un grado variabile di alterazioni strutturali e da risposte biochimiche che permettono alla cellula di sopravvivere, pur in presenza dello stimolo dannoso. Le lesioni subletali sono reversibili e riparabili al cessare dello stimolo dannoso. Quando lo stimolo dannoso supera le capacità di adattamento e di riparazione, il grado di disorganizzazione raggiunge il punto di irreversibilità, per cui progressivamente la cellula perde le sue funzioni e le sue strutture si degradano. Questo insieme di alterazioni costituisce una lesione letale o irreversibile, che ha come punto di arrivo il quadro finale di morte cellulare. La necrosi avviene con una sequenza che comprende iniziali alterazioni della funzione di barriera della membrana plasmatica, in seguito a stimoli per lo più esogeni, e il successivo innesco di meccanismi dannosi legati alle alterazioni irreversibili dell’omeostasi ionica. Stimoli necrotici di frequente riscontro possono, pertanto, essere agenti fisici (alte dosi di radiazioni, temperature estreme), chimici (anossia/ischemia, radicali liberi, tossici vari) e biologici (virus, tossine batteriche); tutti, direttamente o indirettamente, agiscono alterando la barriera lipidica e i gradienti ionici. Morfologicamente la necrosi si presenta in due forme principali: necrosi coagulativa e colliquativa. Nel caso della necrosi coagulativa la forma cellulare rimane visibile al microscopio. La necrosi colliquativa è caratterizzata da disorganizzazione subcellulare con addensamento della cromatina del nucleo in piccole masse periferiche (picnosi nucleare), eventualmente seguita da frammentazione grossolana della membrana nucleare e della cromatina addensata (carioressi), rigonfiamento del citosol e degli organuli citoplasmatici, soprattutto reticolo endoplasmatico e mitocondri, e disorganizzazione degli elementi citoscheletrici (filamenti contrattili e fibrille strutturali dei filamenti intermedi). Con il progredire della sequenza necrotica, le varie strutture cellulari vengono digerite e scompaiono lasciando detriti membranosi.
→ Apoptosi: morte cellulare programmata; Parassiti