NEFRETERE (Nfrt- ı'ry)
Regina egiziana, sposa di Ramesses II (1290-1224 a. C.). Non si ha di lei alcun ritratto, per quanto ella compaia spesso accanto al marito, in genere in proporzioni ridotte, come nei colossi di Luxor e Abū Simbel, ma in un aspetto del tutto convenzionale che la rende identificabile solo dal nome. Il suo ricordo è legato soprattutto a due monumenti insigni: la sua tomba nella Valle delle Regine e il tempio di Hathor ad Abū Simbel.
La tomba, scoperta dallo Schiaparelli nel 1904, consiste di un ipogeo con stanze decorate da rilievi assai bassi, stuccati e dipinti, ancora mirabilmente conservati. I rilievi, che occupano tutte le pareti e i pilastri, raffigurano la regina stessa accompagnata dalle varie divinità. Le figure alte e snelle denotano una ricerca di eleganze stilistiche che si rifanno ai modelli del periodo preamarniano ma, nonostante il tentativo di movimentare con sfumature di colore le superfici, questi rilievi appaiono singolarmente freddi ed alquanto attardati rispetto a quelli di altre tombe ramessidi, assai più agili nel disegno e nel colore.
Il tempio rupestre di Hathar e N. ad Abū Simbel è di proporzioni ridotte rispetto a quello di Ramesses, e presenta sulla fronte figure colossali stanti di N. in veste di Hathar e del faraone. Nell'interno le pareti e i pilastri hathorici sono ornati di rilievi raffiguranti, in forme straordinariamente slanciate ed eleganti, la regina stessa, il suo sposo e alcune divinità. Lo stile composto, classicheggiante e raffinatissimo di queste scene ritraenti un mondo idillico e pieno di grazia, contrasta singolarmente con quello adottato nei rilievi di guerra del tempio maggiore, drammaticamente vivi e mossi.
Bibl.: A. Weigall, A Report on the Antiquities of Lower Nubia, Oxford 1907, pp. 135-137; E. Schiaparelli, Relazione sui lavori della Missione Archeologica Italiana in Egitto (anni 1903-1920). I. Esplorazione della "Valle delle Regine" nella necropoli di Tebe, Torino 1923.