negativo
negativo [Der. del lat. negativus, dal part. pass. negatus di negare] [LSF] Che contrasta un'affermazione, che si oppone a qualcosa, in partic. a qualcosa qualificato come positivo. ◆ [STF] [EMG] Carica elettrica n.: qualifica data inizialmente, alla nascita dell'elettrologia scientifica (18° sec.), alla carica elettrica posseduta dall'ambra elettrizzata e dalle sostanze che si elettrizzano come l'ambra (carica elettrica n., o elettricità n. o elettricità resinosa), in contrapp. all'elettricità positiva del vetro elettrizzato, e che poi si è riconosciuto essere caratteristica degli elettroni e delle particelle che si comportano elettricamente come gli elettroni (particelle n., ioni n., corpo elettrizzato n., ecc.). ◆ [CHF] Catalizzatore n.: sostanza che ritarda una reazione. ◆ [STF] [CHF] Elementi n.: così furono detti gli elementi chimici che tendono a formare facilmente acidi e che quindi danno poi radicali con carica elettrica negativa. ◆ [FAF] Enunciato n. universale: quello vero sempre, quale, per es., "nessun corpo materiale è senza dimensioni"; si distingue da un enunciato n. particolare, quale, per es., "qualche corpo non si elettrizza positivamente". ◆ [OTT] Immagine n. (o, assolut., negativa s.f.): nel processo fotografico normale, l'immagine di un oggetto quale appare nella lastra o pellicola dopo lo sviluppo, così chiamata in quanto, per pellicole in bianco e nero, le parti chiare dell'oggetto appaiono scure, e viceversa (la situazione è più complicata per le pellicole a colori); la qualifica di n. si applica anche alle lastre o pellicole normali, per distinguerle da quelle che, sviluppate, danno luogo direttamente all'immagine positiva, cioè con la corretta resa dei chiari e dei colori (diapositive, pellicole cosiddette a sviluppo immediato). ◆ [OTT] Lente n., sistema ottico n.: lo stesso che lente divergente e sistema ottico divergente. ◆ [ALG] Numero n.: un numero reale minore di zero; tale concetto può essere esteso a insiemi più generali di quello dei numeri reali (per es., a un campo ordinato) e anche alla geometria; in quest'ultimo caso, quando per un elemento si possono definire due stati differenti, scelto convenz. uno di questi come positivo, resta definito l'altro come n. (per es., per i due possibili versi di orientamento di una retta e per i due possibili versi di percorrenza di una retta orientata; analogamente per versi di rotazione, superfici in relazione al verso di percorrenza del contorno, ecc.).