negligenza spaziale unilaterale
Deficit causato da lesioni cerebrali unilaterali, più frequente e grave dopo lesioni dell’emisfero destro. I pazienti sono inconsapevoli di eventi che hanno luogo nella parte dello spazio e del corpo controlaterale al lato della lesione (controlesionale). È quindi la parte sinistra dello spazio a essere più frequentemente negletta.
Nella fase acuta della malattia i pazienti hanno testa e occhi deviati verso destra e non prestano attenzione a ciò che accade alla loro sinistra: per es., non rispondono a un interlocutore, non raccolgono il cibo nella parte sinistra del piatto, trascurano la parte sinistra del corpo (non insaponano, radono e pettinano la parte sinistra del volto), hanno difficoltà a vestirsi, non utilizzando gli arti di sinistra. Test con carta e matita consentono la diagnosi: i pazienti non cancellano bersagli nella parte sinistra di un foglio; omettono particolari a sinistra nel disegno a memoria o nella copia; spostano verso destra il centro di una linea, richiesti di dividerla in due; commettono errori di lettura nella parte sinistra delle parole (dislessia da n. s. u.: per es., tavolo letto volo o cavolo). La n. s. u. può riguardare non solo stimoli fisici, ma anche immagini mentali: in un famoso esperimento del neurologo italiano Edoardo Bisiach (1978) i pazienti non rievocavano particolari della piazza del Duomo di Milano, collocati a sinistra rispetto al punto di osservazione dal quale la immaginavano. I pazienti sono spesso inconsapevoli dei deficit motori e sensoriali a sinistra, della loro emiplegia e dell’emianopsia. Questi segni sono spesso associati, ma possono manifestarsi in forma isolata: per es., n. s. u. personale, ma non extrapersonale, e viceversa. Queste dissociazioni suggeriscono l’esistenza di rappresentazioni multiple dello spazio (➔ cognizione spaziale).
La n. s. u. è un deficit di consapevolezza, che il paziente dimostra non riferendo la presenza di stimoli e non eseguendo azioni nella parte di spazio negletta. I pazienti sono però in grado di elaborare l’informazione di cui sono inconsapevoli: se la risposta non è diretta, ma implicita, può essere influenzata dall’informazione sinistra, negletta. Un paziente può leggere la parola torrefazione come fazione, ma produrre l’associazione libera caffè; può giudicare (erroneamente) due case come identiche, ma preferire quella in cui non ci sono le fiamme a sinistra.
Varie stimolazioni periferiche (vestibolare, otticocinetica, elettrica transcutanea, vibratoria), che determinano un riorientamento verso il lato negletto, migliorano la negligenza spaziale unitaterale. Prismi che spostano la visione verso destra, dopo un periodo di adattamento con esercizi visuomotori, causano, una volta che il paziente li ha rimossi, un effetto ‘postumo’ verso sinistra e una riduzione del deficit. Gli effetti durano da alcuni secondi (stimolazione otticocinetica) a minuti (stimolazione vestibolare) a 1÷2 ore (prismi). In riabilitazione si utilizzano esercizi di riorientamento dell’attenzione verso il lato negletto e alcune stimolazioni (prismi, stimolo otticocinetico).
Il deficit riguarda le rappresentazioni dello spazio e l’attenzione spaziale. Disordini sensoriomotori elementari (emiplegia, emianopsia, emianestesia) non spiegano la n. s. u.: pazienti con tali sintomi talora non presentano questo deficit, che, a sua volta, può manifestarsi senza di essi. La n. s. u. può essere caratterizzata in primo luogo come una mancanza di consapevolezza percettiva di oggetti nella parte controlesionale dello spazio, fisico e immaginativo (➔ agnosia). Un’altra componente è l’incapacità di programmare ed eseguire azioni dirette verso oggetti nello spazio negletto (➔ aprassia).
Causano n. s. u. lesioni a eziologia solitamente vascolare o tumorale della corteccia parietale posteroinferiore e della giunzione parietotemporale, della corteccia frontale premotoria, delle connessioni frontoparietali e di strutture sottocorticali (talamo, gangli della base). L’asimmetria emisferica che la caratterizza riflette il fatto che l’emisfero destro dispone di una rappresentazione di tutto lo spazio (ossia orienta l’attenzione nell’intero spazio, sinistro e destro), mentre nell’emisfero sinistro è rappresentata la sola parte destra. Ciò fa sì che lesioni emisferiche sinistre causino raramente n. s. u., in quanto la rappresentazione panoramica fornita dall’emisfero destro rimane indenne. Viceversa, quando la lesione interessa l’emisfero destro, il sinistro non è in grado di vicariare la rappresentazione lesa, ovvero quella della parte sinistra dello spazio. Un altro fattore riguarda le connessioni tra gli emisferi che, nel cervello integro, operano una modulazione reciproca, tramite il corpo calloso. Una lesione unilaterale, oltre a determinare un danno nell’emisfero leso (il destro nel caso della n. s. u.), causa un’attività disfunzionale nell’emisfero indenne (il sinistro), che riceve efferenze modulatorie minori e alterate da parte di quello leso. Questo modello generale delle relazioni interemisferiche ha implicazioni terapeutiche: inibire funzionalmente l’emisfero non leso, ma disfunzionale, o eccitare l’emisfero leso, mediante stimolazione magnetica transcranica, o TMS, o stimolazione transcranica a correnti dirette, TDCS (➔ stimolazione cerebrale elettrica e magnetica) può migliorare la negligenza spaziale unilaterale.