negoziazione assistita
loc. s.le f. Istituto giuridico finalizzato a ridurre il contenzioso, che permette di risolvere in via amichevole una controversia tramite l’assistenza di avvocati.
• Gli accordi sottoscritti tra avvocati nelle controversie di lavoro hanno la stessa efficacia delle conciliazioni raggiunte in sede “protetta” (ad esempio, direzione territoriale del lavoro, collegio sindacale, commissione di certificazione) se sono sottoscritti al termine della nuova procedura di negoziazione assistita, appena introdotta dal Dl 132/14 (si veda «Il Sole 24 Ore» di ieri). (Giampiero Falasca, Sole 24 Ore, 18 settembre 2014, p. 50, Norme & tributi) • Una firma dall’avvocato e via: entro dieci giorni il Comune in cui ci si era sposati riceve l’atto e il divorzio è fatto. Come per un qualsiasi contratto, senza più bisogno dei giudici. È la cosiddetta «negoziazione assistita», che nelle intenzioni del riformatore dovrebbe snellire la giustizia civile… (Lucia Bellaspiga, Avvenire, 19 settembre 2014, p. 9, Primo piano) • Nell’ambito dei procedimenti speciali, è potenziato l’istituto dell’arbitrato. Arriva la negoziazione assistita per le cause di lavoro. Sarà una facoltà e non un obbligo, che comunque non costituisce condizione di procedibilità. (Michele Di Branco, Piccolo, 11 marzo 2016, p. 8).
- Composto dal s. f. negoziazione e dal p. pass. e agg. assistito, ricalcando l’espressione ingl. assisted negotiation.