negritudine (franc. negritude)
(franc. négritude) Movimento filosofico, culturale, letterario e ideologico del mondo nero francofono. Il concetto di n. esaltava l’unicità e l’essenza della natura e spiritualità africane (o negre) rivendicandone la dignità e il valore rispetto alla cultura e alle tradizioni del mondo occidentale. Elaborato a partire dagli anni Trenta del 20° sec. in seguito alla presa di coscienza del fallimento del principio coloniale francese dell’assimilazione, la n. fu il prodotto del pensiero di intellettuali francofoni quali L. Senghor e A. Césaire, che ne furono i principali animatori. In continuità con movimenti e suggestioni culturali ed artistiche elaborate specialmente nei Caraibi (come il negrismo di Cuba), la n. si espresse in particolare in contesti artistico-letterari, ma esercitò profondissima influenza sull’elaborazione di ideologie e prassi di emancipazione politica e sociale dei neri, in Africa come nella diaspora americana. Il termine n. fu introdotto nell’uso comune da J.-P. Sartre nella prefazione all’Anthologie de la nouvelle poésie nègre et malgache (1948). Portavoce della n. fu la rivista parigina Présence africaine, tribuna di dibattito culturale e politico di grande prestigio internazionale.