NEGUS
Titolo regale in Abissinia. Il sovrano dell'impero Etiopico ha il titolo di negusa nagast za-Ityopyā. Questo titolo appare modellato su quello di altri sovrani dell'Oriente (specialmente il ḫšayaṯiya ḫšayaṯiyanam della Persia) ed è oggi interpretato in Abissinia appunto "re dei re". Dopo che Giovanni IV, nel 1879, ebbe riconosciuto il titolo di negus ai principi dello Scioa e del Goggiam (pratica seguita poi da Menilek II che conferì il titolo di negus al già rās Walda Ghiorgis e da Iyāsu che nominò negus suo padre Micael), si è popolarmente confermata l'idea che il titolo di negusa nagast alluda specificamente all'indipendenza attuale dei varî negus delle provincie dal sovrano dell'impero.
In realtà, nagast (nell'antica scrittura nagašt) non è il plurale di negus ma invece il plurale di nagāš. Il titolo di nagāš era portato ancora sino alla fine del Medioevo dai capi di alcune provincie (Angot nagāš; Goggiām nagāš, ecc.) e sino ai giorni nostri dal Bāḥr nagāš, capo delle regioni litoranee. Questo titolo era molto probabilmente quello dei capi delle colonie sud-arabiche d'Africa e pare avesse un significato - almeno originariamente - fiscale (i nogešīm, che appaiono nel Deuteronomio, V, 6, sono detti nella Volgata exactores). Da nagāš derivò al verbo corrispondente nagaša il valore di "dominare", a mano a mano che questi capi (nagās) vennero assumendo la figura di principotti autonomi. E da nagaša nel senso di "dominare" fu formato negus "sovrano, re" (i participî di questa forma con significato attivo non sono rari in etiopico). E, alla costituzione del regno aksumita, il sovrano fu denominato negusa nagast "principe fra i nagāš".
Bibl.: C. Conti Rossini, Aethiopica (serie 2ª), in Rivista d. studi or., X; v. anche etiopia; Storia; giovanni iv; iasu; mikā'ēl.