SACHS, Nelly
Poetessa tedesca, nata a Berlino il 10 dicembre 1891, morta a Stoccolma il 12 maggio 1970. Di stirpe ebraica, nel maggio del 1940 riuscì avventurosamente a fuggire in Svezia; e questa esperienza, che segnò biograficamente una netta cesura (la S. assunse anche la cittadinanza svedese), segnò un netto discrimine anche poetico, fra l'altro manifestato pure dal ripudio di tutti gli scritti precedenti.
Il contatto col dolore, la persecuzione, l'esilio, la coscienza di essere coinvolta in vicende tragiche di significato storico, l'esigenza di solidarietà con tanti altri ben più colpiti la indussero, nella meditazione, a risalire alle fonti della religiosità giudaica e della mistica cristiana. Così, nacquero in lei la volontà e la disponibilità a testimoniare, di fronte alla barbarie scatenata o comunque sempre latente, senza odio per ciò che è stato, senza violenza anche nei passi che rievocano la violenza o di lì promanano, piuttosto nella luce di un'addolorata comprensione che abbraccia il male, la sofferenza, il martirio in vista infine di un incontro di affratellamento, da perseguire anche se in prospettiva assai lontana e senza l'illusione di faclli traguardi intermedi. Sulla base della sua situazione personale, allargata alla situazione storica del suo popolo d'origine, la S. assumeva su di sé una missione ben più che esclusivamente poetica, missione risultata infine troppo grave ma certo non tradita per continuità d'impegno e per autenticitä di messaggio, mediato in un linguaggio trasparente e aderente a cose e fatti nell'atto stesso in cui li recupera per ciò che essi sono e tanto più per ciò che essi significano.
Scrisse il "mistero" drammatico, fortemente liricizzato, Eli e altre "poesie sceniche" raccolte nel volume Zeichen im Sand (Francoforte s. M. 1962); ma il meglio lo diede come lirica, con le raccolte In den Wohnungen des Todes (Berlino 1947), Sternverdunkelung (Amsterdam 1949), Und niemand weiss weiter (Amburgo 1957), Flucht und Verwandlung (Stoccarda 1959), tutte riprese nei 3 volumi di Fahrt ins Staublose (Francoforte s. M. 1961), cui seguirono Späte Gedichte (ivi 1965) e Die Suchende (ivi 1966). Una scelta è stata tradotta nel volume Al di là della polvere (Torino 1966), poi allargata in Poesie (ivi 1971). Nel 1966 ottenne il premio Nobel per la letteratura.
Bibl.: O. Lagercrantz, Versuch über die Lyrik der N. Sachs, Francoforte s. M. 1967; Das Buch der N. Sachs, a cura di B. Holmqvist, ivi 1968; L. Zagari, Realtà e linguaggio nella poesia di N. Sachs, in Miscellanea di studi in onore di B. Tecchi, Roma 1969; P. Kersten, Die Metaphorik in der Lyrik von N. Sachs, Amburgo 1970; P. Sager, N. Sachs. Untersuchung zu Stil und Motivik ihrer Lyrik, Bonn 1970; G. Bezzel-Dischner, Poetik des modernen Gedichts. Zur Lyrik von N. Sachs, Bad Homburg 1970; W. A. Berendsohn, N. Sachs. Einführung in das Werk der Dichterin jüdischen Schicksals, Darmstadt 1974; L. Hardegger, N. Sachs und die Verwandlungen der Welt, Berna 1975.