NEOCRITICISMO
Termine filosofico, il cui significato dipende da quello assunto dal vocabolo "criticismo" in quanto si riferisce alla "critica" kantiana: "neocritica", o anche "neokantiana" (i termini di "neocriticismo" e di "neokantismo" sono considerati per lo più come affatto equivalenti) è infatti ogni filosofia che si proponga comunque il rinnovamento e l'approfondimento speculativo della critica kantiana. L'indirizzo neocritico si afferma principalmente a partire dalla metà del sec. XIX, rispondendo da un lato all'esigenza di ritornare alle sane origini kantiane, dopo gli estremi a cui era giunto l'idealismo postkantiano per opera degli epigoni, e dall'altro a quella di opporsi, da un punto di vista generalmente spiritualistico e assiologico, alla diffusione delle concezioni materialistiche e positivistiche che contemporaneamente si veniva manifestando.
Il neocriticismo trova seguaci soprattutto, com'è naturale, nella patria di Kant, distinguendovisi in varie tendenze: la fisiologica (H. v. Helmholtz, F. A. Lange), la metafisica (O. Liebmann, J. Volkelt), la logistica (scuola di Marburgo: H. Cohen, P. Natorp, E. Cassirer), l'assiologica, cioè orientata verso la teoria dei valori (scuola della Germania sudoccidentale, o del Baden: W. Windelband, H. Rickert, H. Münsterberg), la relativistica (G. Simmel), la psicologica (Neufriessche Schule), cioè scuola ricollegantesi all'interpretazione del kantismo data dal Fries: è principalmente rappresentata da L. Nelson (v.). In Francia, il neocriticismo è rappresentato in prima linea da Ch. Renouvier, e in seconda linea da V. Brochard, da G. Milhaud, da O. Hamelin. In Inghilterra non si può parlare di un vero e proprio neokantismo: ma l'eredità kantiana sopravvive ed è rimessa in valore, accanto ad altri motivi e concezioni dell'idealismo postkantiano e in sintesi con la tradizione nazionale dell'empirismo, nella vasta schiera dei pensatori che vengono considerati quali appartenenti agl'indirizzi dell'idealismo critico e del realismo critico, in forma analoga a quella in cui essa sopravvive nella corrente germanica del cosiddetto empiriocriticismo. In Italia il neocriticismo, o neokantismo, è stato rappresentato da molti pensatori, tra cui, dopo precursori quali P. Galluppi e O. Colecchi, sono da ricordare A. Testa, C. Cantoni, G. Barzellotti, F. Masci, F. Tocco, S. Turbiglio, L. Credaro, P. Martinetti, mentre molti altri hanno subito in varia misura l'influsso di tale orientamento speculativo.
Bibl.: Per le indicazioni sulle molte opere storiche concernenti la diffusione del neocriticismo nei varî paesi europei v.: Ueberweg-Oesterreich, Grundr. d. Geschichte d. Philosophie, IV, 12ª ed., Berlino 1923, pp. 712-14 (Germania); V, 12ª ed., Berlino 1928, pp. 76-77 (Francia); pp. 190-91 (Inghilterra); p. 238 (Italia).