neofemminismo
(neo-femminismo), s. m. Nuovo approccio alla valorizzazione del ruolo della donna nella società.
• le donne sanno anche che non si può ricominciare, ogni volta, da capo. A quarant’anni dall’esplosione del neofemminismo, è arrivato il momento di dire ‒ fuori di retorica ‒ che studi, dati e report devono diventare patrimonio comune per ripensare le politiche europee. (Sara Ventroni, Unità, 14 aprile 2014, p. 15, Comunità) • Tra le tante perle vi segnalo il capitolo curato da Laura Zambelli del Rocino, giornalista che trovate proprio sull’«Intraprendente». Il titolo è «La questione femminile»: vi troverete immersi in una decina di pagine che sfatano e sbertucciano il neo-femminismo. C’è una critica serrata prima di principio e poi pragmatica (uno degli elementi tipici del liberalismo come ci ricorda Ocone) delle quote rosa; viene elaborata un’impietosa critica del femminismo di terza generazione che sembra avere come obiettivo principale proprio le donne che non si omologhino alla cultura liberal del neofemminismo. (Nicola Porro, Giornale, 27 dicembre 2015, p. 21, Letteratura) • «Credo che l’allarme della [Gloria] Steinem possa valere come un richiamo alle origini del femminismo, ma non deve riguardare né il presente né il futuro», dice Cristina Comencini. «Il web rappresenta l’ingresso del neofemminismo nella società, oltre gli steccati e ogni forma di separatismo. Non possiamo starne fuori, anche se consapevoli di tutti i limiti». Pena, un ritorno al passato. (Simonetta Fiori, Repubblica, 17 gennaio 2016, p. 44, RCult).
- Composto dal confisso neo- aggiunto al s. m. femminismo.
- Già attestato nella Nuova Stampa del 1° settembre 1957, p. 3 (Mario Gromo).