Neologismi tecnologia e scienze applicate
cloud computing
(cloud-computing)
loc. s.le m. inv. Servizio di risorse informatiche hardware e software messe a disposizione da un server remoto per memorizzare, archiviare ed elaborare dati; la tecnologia che permette di utilizzare tali risorse.
• In un mondo digitale che da una parte chiede sempre maggiore potenza di calcolo e dall’altra ne fa a meno spostando risorse sul cloud computing, la sfida vera è la ricerca di un processore ideale (Daniele Vulpi, Repubblica.it, 7 gennaio 2011).
• Gli appassionati di musica, sia come fruitori sia come produttori, potranno invece approfittare del palcoscenico dell’Auditorium RDS per assistere a una conferenza sulla musica nell’epoca del cloud computing (Mauro Munafò, l’Espresso.it, 7 febbraio 2011).
Espressione ingl. composta dai s. cloud (‘nuvola’) e computing (‘elaborazione informatica’). Già attestata da Paolo Pontoniere su Repubblica.it, 31 marzo 2009).
doodle
s. m. Versione modificata del logo di Google™, visualizzata in occasione di anniversari di personaggi, episodi e fatti storici famosi.
• Per lo sterminato popolo dei dance fans statunitensi non sarà difficile riconoscere nel primo scatto del doodle l’assolo Lamentation (1935) […] (Marinella Guatterini, Sole24ore.com, 11 maggio 2011). • Sono stati selezionati i 30 doodle finalisti e ora spetta alla community di Internet votare il logo preferito ( Stampa.it, 5 luglio 2011).
Dall’ingl. doodle (‘ghirigoro, scarabocchio’).
ecotelefono
Telefono cellulare dotato di batteria al litio ricaricabile a energia solare.
• Ecotelefono a energia solare. Arriva dalle Poste Italiane un cellulare ecologico con ricarica a energia solare (titolo, Panorama, 4 gennaio 2011).
Composto dal confisso eco- aggiunto al s. m. telefono.
liveblogging
s. m. Strumento di comunicazione in rete nato per descrivere in tempo reale un evento e raggiungere gli utenti e le community con un flusso costante di notizie e immagini.
• A raccontare l’evento c’è sempre la tv generalista, come medium egemone, ma attorno girano una miriade di satelliti (e di tv satellitari), piattaforme e modalità: streaming, simulcast, social network […], liveblogging, siti dei principali organi di informazione (grande successo su Corriere.it), sms, forum (Aldo Grasso, Corriere.it, 30 aprile 2011). • […] i cosiddetti ‘liveblogging’, ossia la possibilità di commentare in diretta scrivendo in tempo reale cosa si pensa di cosa si guarda e interagendo con altri spettatori, un occhio alla tv e le mani sulla tastiera (Stefano Bartezzaghi e Antonio Dipollina, Repubblica.it, 21 giugno 2011).
Dall’ingl. live blogging, composto dall’agg. live (‘dal vivo, in diretta’) e dal v. (to) blog(ging) (‘comunicare attraverso un blog’).
microblogging
(micro-blogging, micro blogging)
s. m. inv. Scrittura e pubblicazione di testi di breve lunghezza, anche corredati da immagini, video e registrazioni audio, all’interno di appositi siti Internet; il servizio che permette tale tipo di scrittura.
• Per limitare l’uso dello spazio informatico, le autorità avevano reso inaccessibile il servizio di micro-blogging (Bernardo Valli, Repubblica.it, 26 gennaio, 2011). • Pure il celebrato microblogging di Twitter, celebrato soprattutto da star e attori, è destinato a crescere, anche se meno rispetto al boom degli anni passati (Elmar Burchia, Corriere.it, 25 febbraio 2011). • Per quanto riguarda le organizzazioni chiamate a gestire l’emergenza, l’uso più ovvio e immediatamente fattibile del micro-blogging è quello di trasmettere istruzioni alle persone interessate da un’emergenza. Ma il micro-blogging può essere bidirezionale. Gli studi eseguiti su disastri recenti mostrano che lo ‘user-generated content’ prodotto dai ‘tweet’ delle persone colpite è ricco di informazioni per capire dettagliatamente cosa sta accadendo nelle diverse zone (Luca Chittaro, Il sole 24 ore.com, 14 marzo 2011).
Dall’ingl. microblogging, a sua volta composto dal confisso micro- (‘micro-’) aggiunto al s. blogging (‘scrittura di un diario on-line’). Già attestato da Marco Mensurati su Repubblica.it, 15 aprile 2010).
realtà aumentata
loc. s.le. f. inv. Tecnologia informatica che permette di sovrapporre a immagini reali differenti tipi di immagini virtuali e multimediali, fisse o in movimento, creando un’unica prospettiva.
• Per ora niente browser, verrà attivato con il primo aggiornamento della console. Nell’attesa possiamo prendere appunti con il pennino sullo schermo tattile e salvarli sulla scheda di memoria, possiamo disegnare e animare in nostri scarabocchi in realtà aumentata. E poi, ovviamente giocare (Jaime D’Alessandro, Repubblica.it, 22 marzo 2011).
• Anche senza avere la sfera di cristallo una previsione si può fare senza azzardo: entro la fine del decennio la realtà aumentata avrà cambiato il modo in cui guardiamo il mondo. Questo sistema, infatti, permette di aggiungere alla nostra visione tradizionale una serie di informazioni che espandono la conoscenza di quello che stiamo osservando (Mark Perna, Corriere.it, 18 giugno 2011).
Adattamento dell’espressione ingl. augmented reality.
tool kit
(o toolkit)
s. m. Insieme di strumenti software di base per favorire e uniformare lo sviluppo di applicazioni più complesse.
• Aspiranti cybercriminali sono stati in grado di perpetrare attacchi impunemente e con relativa semplicità grazie alla disponibilità di appositi tool kit, ovvero programmi software già predisposti per sottrarre informazioni (la Repubblica, Affari & Finanza, 11 aprile 2011).
Dall’ingl. toolkit, composto dai s. tool (‘arnese, strumento, attrezzo’) e kit (‘cassetta, scatola’).
twittare
v. tr. e intr. Scrivere e pubblicare, su siti Internet di relazioni sociali, brevi messaggi di testo di una lunghezza non superiore a 140 caratteri.
• Insomma, gli egiziani più smaliziati sono finora riusciti a twittare senza problemi attraverso centinaia di siti come Hootsuite (Federico Formica, l’Espresso.it, 28 gennaio 2011). • Al summit dei grandi dell’hi-tech con Obama nessuno twittava. Non c’era copertura. Si, proprio nella ‘culla’ della tecnologia mondiale. Ma anche nel resto del paese non va poi tanto meglio (Federico Rampini, Repubblica.it, 19 febbraio 2011). • Ruwayda continua a lavorare: twitta con Andy Carvin, il giornalista di NPR che ha smascherato Amina, la finta blogger siriana inventata da uno studente americano fuoricorso, e ritwitta un post in cui c’è scritto che il multiculturalismo in Gran Bretagna non è morto (Angela Manganaro, Sole 24 ore.com, 10 agosto 2011).
Derivato dal nome proprio del sito di relazioni sociali Twitter con l’aggiunta del suffisso -are.