NEOPUNICO
. Si designa con questo nome convenzionale la scrittura e la lingua delle iscrizioni puniche posteriori alla distruzione di Cartagine (146 a. C.); in realtà qualche esempio di iscrizioni con scrittura neopunica si ha anche in età anteriore. Mentre la diffusione dei due tipi di scrittura è molto netta (v. la tavola comparativa in alfabeto, II, p. 374, fig. 3), non altrettanto netta è quella linguistica: alcune iscrizioni (p. es. quelle di Leptis Magna) conservano quasi inalterato il tipo linguistico antico e testimoniano di una continuità di cultura; altre invece, specialmente quelle trovate in Algeria, presentano forti alterazioni ortografiche (soprattutto nelle gutturali), lessicali (con numerose infiltrazioni numidiche) e forse anche morfologiche e sintattiche: il che ne rende difficilissima l'interpretazione. La scrittura neopunica è attestata, oltre che in Africa, anche in Sardegna. V. anche fenici.