neorenziano
(neo renziano), s. m. Chi è passato in una fase successiva a sostenere le posizioni politiche di Matteo Renzi, già presidente del Consiglio dei ministri.
• quelli di via Eustachi sono sempre stati per i fatti loro. Autonomi e fieri di esserlo. Con le proprie idee e i propri candidati. Un covo di renziani (o di neorenziani) con significative eccezioni. (Andrea Senesi, Corriere della sera, 30 ottobre 2014, Cronaca di Milano, p. 3) • La magistratura sta a guardare. I capibastone del Pd capitolino sono ammutoliti, e non hanno il coraggio di chiedere al neorenziano [Matteo] Orfini dove stava lui in questi anni, se non a Roma. (Francesco Storace, Giornale d’Italia, 20 marzo 2015, p. 1, Prima pagina) • «ma la mozione Renzi, al contrario di quanto si sente dire, è la più completa anche sul tema dell’organizzazione del partito, in particolare dei circoli, che sono la realtà più vicina alla gente», commenta il lavagnese Alessio Chiappe, un neo renziano, che in passato aveva sostenuto addirittura Pippo Civati e oggi sottolinea anche come «con Renzi siano schierati molti amministratori del nostro territorio» (S[imone] Ros[ellini], Secolo XIX, 23 aprile 2017, p. 24, Levante).
- Composto dal confisso neo- aggiunto al s. m. e agg. renziano.
- Già attestato nella Repubblica del 9 luglio 2013, Bologna, p. VII (Silvia Bignami), nella variante grafica neo-renziano.
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