NEOSPORIDÎ (lat. scient. Neosporidia)
Nel gruppo degli Sporozoi sono state (e ancora lo sono da qualche trattatista) riunite tutte le forme parassite che si riproducono per spore; intendendosi per spore, in modo assai indeterminato, germi monozoici o polizoici protetti (salvo poche eccezioni) da una parete resistente e atti a trasmettere l'infezione da un ospite all'altro, quali si trovano nei Coccidî, nelle Gregarine, nei Cnidosporidî, negli Aplosporidî.
F. Schaudinn propose una divisione di questo gruppo, la cui eterogeneità era già evidente, in due sezioni: Telosporidia e Neosporidia. I Telosporidî sono caratterizzati dal fatto che la fase riproduttiva ha luogo alla fine della fase trofica; nei Neosporidî la riproduzione si compie durante l'accrescimento. Le più complete conoscenze acquisite più recentemente, mentre hanno messo in rilievo la perfetta omogeneità del gruppo Coccidî-Gregarine e la sua evidente connessione con gli Amebo-flagellati, hanno indotto a considerare i Cnidosporidî come un gruppo del tutto distinto, non solo, ma con evidenti connessioni piuttosto coi Mesozoi che con gli Sporozoi.
La connessione fra Cnidosporidî e Sporozoi in senso stretto (CoccidîGregarine) è apparsa un errore dovuto a una incompleta valutazione dei caratteri delle spore. Negli Sporozoi la presenza di un involucro sporale resistente rappresenta un adattamento (che può mancare) inerente al modo di propagazione dell'infezione da un ospite all'altro, ed è dovuta a un semplice differenziamento ectoplasmatico dello sporoblasto; nella spora dei Cnidosporidî l'involucro resistente è un vero organo formato da elementi cellulari differenziati. D'altra parte il gruppo dei Neosporidî, quale era inteso dallo Schaudinn, si è alleggerito di forme (Aplosporidî) le cui affinità sono state meglio determinate; e oggi può essere mantenuto solo come equivalente (in parte) del gruppo dei Cnidosporidî (Missosporidî, Attinomissidî, Microsporidî; v. aplosporidî; cnidosporidî; sporozoi).