NEOTTOLEMO
. Re d'Epiro, figlio di Alessandro. L'unica testimonianza certa che ne abbiamo è un decreto della lega epirotica, la cui data suona: ἐπὶ βασιλέως Νεοπτολέμου 'Αλεξάνδρου (Samml. griech. Dial.-Inschr., 1336). Se ne deduce che il padre è da identificare con quell'Alessandro, re dei Molossi, che morì in Italia nel 331 a. C.; e il N. con quel N., ricordato da Plutarco (Pirro, 4), che salì al trono nel 302. Taluno ha anche sostenuto che questo N. già una prima volta fosse salito al trono nel 317, in seguito alla cacciata di Eacida: tale congettura si fonda su un passo di Plutarco (Pirro, 2), ma ne implica la correzione: τοὺς ['Αλεξάνδρου τοῦ] Νεοπτολέμου παιδας. Comunque solo dal 302 N. fu unico re d'Epiro, e vi rimase fino al ritorno di Pirro (298/7) il quale, dopo una breve correggenza, lo fece assassinare.
Bibl.: H. Schmidt, Epeirotika, Marburgo 1894, p. 69; C. Klotzsch, Epirotische Geschichte, Berlino 1911, p. 108 segg., e passim; K. J. Beloch, Griechische Geschichte, 2ª ed., IV, ii, Berlino 1927, p. 144 segg.; Cambridge Ancient History, VI, Cambridge 1927, p. 464; G. N. Cross, Epirus, Cambridge 1932, p. 106 e seguenti.