nequizia
Propriamente " dappocaggine ", " neghittosità trista ", e quindi " malvagità ", " pravità "; nel contesto di Pd VI 123 Quindi addolcisce la viva giustizia / in noi l'affetto sì, che non si puote / torcer già mai ad alcuna nequizia, è però specificamente " sentimento perverso ", quale risulterebbe quello di un'anima del Paradiso che si riconoscesse scontenta della propria condizione: " non potest appetitus in nobis esse perversus " (Buti).
L'eretica nequizia di Pd IV 69, talora intesa come " malizia che induce a eresia ", è da interpretare forse meglio come " eresia " che è in sé stessa pravità (v. l'opposizione con fede del medesimo verso): il Torraca fa notare a questo proposito che in latino nequitia può significare " infedeltà ".
In modo analogo la nequizia / di quella legge il cui popolo, per colpa dei pontefici, usurpa il giusto diritto dei cristiani a possedere il sepolcro di Cristo (Pd XV 142), è la " pravità " della religione musulmana.