(gr. Νηρεΐς -ίδος)
Nome delle figlie di Nereo, divinità greca del mare tranquillo, figlio di Ponto e di Gea, dotato di doti profetiche e della capacità di mutare forma, e dell’oceanina Doride. Indicate complessivamente con il plurale Nereidi, erano divinità del mare tranquillo, benigne agli uomini. Le più note sono: Tetide, che ne guida le danze, Anfitrite, Galatea, Cimotoe e Panope.
L’arte greca le rappresenta spesso nel corteo marino, su mostri. Come dimostra la ceramica dipinta, nel 6° e 5° sec. a.C. erano raffigurate vestite, parzialmente vestite nel 4°, e nell’epoca ellenistica e romana in completa nudità, o con qualche velo fluttuante sul capo. In plastica, compaiono su un monumento funerario di Xanto in Licia e negli acroteri del tempio di Asclepio a Epidauro, sedute su cavalli marini. Celebri erano quelle del gruppo scopadeo, opera trasportata a Roma (fine del 2° sec. a.C.) e che ispirò figurazioni posteriori.
ASTRONOMIA
Il satellite più esterno di Nettuno, scoperto da P. Kuiper nel 1949. La sua orbita presenta la massima eccentricità (ε=0,75) fra quelle di tutti i satelliti del Sistema Solare ed è inclinata di ∿30° rispetto all’equatore del pianeta. Il semiasse maggiore dell’orbita misura 5.513.000 km, la distanza da Nettuno varia fra un minimo di 1.390.000 km e un massimo di 9.730.000 km e il periodo di rivoluzione è di 360 giorni.